Vi raccontiamo una storia che però non fa più notizia, si tratta dell’ennesima asta giudiziaria, dell’ennesima famiglia che viene buttata in mezzo ad una strada.
Anzi, questa volta, le famiglie sono tre, perché ad essere venduta all’asta è stata un’intera palazzina a Vittoria, la città che in provincia ha certamente subito maggiormente questa ingiusta misura.
Si perché la vendita all’asta, così come è stata effettuata fino ad oggi, ha solo uno scopo: quello di fare arricchire chi ha a disposizione del denaro da investire. Per loro, infatti, è un vero affare poter acquistare, così come accaduto a Vittoria, un’intera palazzina del valore di circa 1 milione di euro,a circa 200 mila euro.
Ma con questo prezzo non si ottiene certo l’obiettivo per cui l’asta avrebbe ragione d’esistere, ovvero, vendere il bene e poter saldare il debito del proprietario. Così facendo si è perso di vista lo scopo principale ed è tutto diventato un business.
Pensate che l’acquirente della palazzina sarebbe un tale Salvatore Sansone di Comiso e questo lo fa per mestiere dicono. “Non ha avuto nemmeno la decenza di presentarsi ma ha fatto tutto online. Ci racconta la signora Monia, figlia del proprietario della palazzina, che vive in uno degli appartamenti insieme al figlio. E quando ha saputo che desideravamo riacquistare la casa non ha esitato ad alzare il prezzo fino ad accaparrarsi tutti gli appartamenti. E così adesso i miei genitori che sono anziani, io e mio figlio e mia sorella, insieme ai suoi bambini, saremo costretti a lasciare la casa che mio padre aveva costruito con tanti sacrifici. Abbiamo pochi mesi per andare via e portare con noi i ricordi di una vita. Ci sentiamo molto arrabbiati per come sono andate le cose, ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni e da chi pensa che siamo noi i cattivi a dover pagare per i nostri sbagli. Ma mio padre è un semplice uomo di campagna che è stato sfortunato e ha perso tutto. Per noi non c’è più niente da fare, ma desideriamo raccontare la nostra storia, perché speriamo che si possa fare qualcosa per porre fine a queste aste che tolgono le case ai poveri per farle acquistare ai ricchi.”
Il primo a far conoscere questa storia e denunciare la situazione della famiglia della signora Monia è stato Fabrizio Licitra presidente dell’Associazione Aste e Prezzo Vile che in un post esprimeva tutta la propria amarezza per questa ennesima storia: “Arricchirsi sulle sventure degli altri, scrive Licitra, sembra un nuovo comandamento. Mi domando come faccia il compratore a guardare i propri figli negli occhi e a dormire sapendo che per il mero interesse economico butterà per strada anziani e bambini”.
Ce lo chiediamo anche noi ,ma la risposta, purtroppo, è semplice: questa gente non potrà mai sentirsi in colpa finché avrà dalla sua parte la legge che gli consente di comportarsi in questo modo.
E, purtroppo, come denuncia lo stesso Licitra, la situazione a Vittoria sembra davvero essere sempre più grave. Solo qualche giorno fa lo stesso Licitra ha pubblicato questa mappa definendola un “cielo stellato” purtroppo non si tratta di stelle ma solo di case, ben 133, che ben presto faranno la stessa fine di quella della signora Monia e di tante altre.
Licitra invita tutti a lottare insieme, noi nel nostro piccolo, possiamo garantire che continueremo a far sentire la loro voce nella speranza che arrivi alle orecchie giuste di chi può davvero, volendo, cambiare le cose.