E’ uscito da pochi giorni in tutta Italia, il nuovo libro dello scrittore pozzallese Gianni Scala, “Cammei Caravaggeschi”, edito da Di Leandro Editore Roma.
Si tratta di diciannove racconti incentrati sulle tele del Caravaggio, un Caravaggio però inedito e insolito quello che lo scrittore porta nei suoi racconti in cui i personaggi e i luoghi sono veri, reali come quelli rappresentati nelle tele del Caravaggio ma le storie e le trame sono inventate.
Ciàula, Don Luigi, Badduzza e Pieru u Scuppiuni, Bubbù, Peppe Armenia, Gnaziu Migliore, Don Michele, tutta la comunità di Pozzodacqua: personaggi fissi, come statuine di presepe che popolano scene spassose, perfette, minuziosamente cinematografiche.
Un libro che è una pinacoteca di caratteri, questo “Cammei caravaggeschi”, uno stile unico, un rincorrersi di frammenti di vita, di cammei, e sullo sfondo una Sicilia assolata e magica. Gianni Scala percorre in lungo e in largo la sua terra. In giro per la città osserva con incanto cose, case, chiese, scogli, spiagge, coste, scogli, mare. Se chiediamo all’autore cosa sono questi questi Cammei?
Risponde: “Magari non sono fatti d’oro o di diamanti, però sono particolari, unici, rari. Questi Cammei Caravaggeschi tele del Caravaggio e non solo, arrivavano surrealmente a Pozzallo/Pozzodacqua trasportate con una moto ape nelle quattro chiese del paese. E lì si snodano scenette beh un po’ pirandelliane, scherzando con bonomia sui quadri del genio, del quale è risaltata più volte la componente erotomane, ahimè borromaicamente censurata dalla critica d’ arte”.