Nuovo sopralluogo stamattina dei Ris dei carabinieri, questa volta quelli di Roma, a casa del cuoco modicano Peppe Lucifora, vittima di un efferato delitto avvenuto il 10 novembre del 2019 nella sua casa di largo XI febbraio al quartiere Dente di Modica.
Gli scienziati dell’Arma erano guidati dal maggiore Cesare Rapone, nominato dalla Corte d’Assise di Appello di Catania, ed arano presenti anche i consulenti della difesa, il medico legale Maurizio Saliva e l’ex comandante del Ris di Parma, generale in congedo Luciano Garofano.
Stamattina erano presenti anche componenti del Ris di Messina autori delle prime indagini, consulenti della Procura di Ragusa, il tenente colonnello Carlo Romano e il maresciallo Doriana Mangiaracina.
Il nuovo sopralluogo segue l’appello promosso dalla parte civile e dalla Procura di Ragusa dopo l’assoluzione dell’ex carabiniere Davide Corallo, unico indagato per l’omicidio di Lucifora ed è servito a cercare nuove tracce biologiche sul luogo del delitto.
Le ricerche di questa mattina si sarebbero concentrate ancora nel bagno, dove furono trovate le prime tracce di dna dell’indagato miste a quelle di sangue della vittima e in camera da letto.
Gli inquirenti avranno adesso altri 60 giorni di tempo per depositare la nuova perizia ed asaminare i DNA non ancora individuati e trovati nel piccolo appartamento di Lucifora che è rimasto sotto sequestro in tutto questo tempo.
Quello di stamattina è un nuovo intervento che lascia ben sperare l’avvocato della famiglia Lucifora, Ignazio Galfo, che non ha mai condiviso l’assoluzione di Corallo per cui la pubblica accusa in primo grado aveva chiesto la condanna a 16 anni, ma che dopo due anni di carcere era stato assolto con formula piena.