Che il Tribunale di Ragusa si distingua per i tempi lunghissimi dei processi non è una novità. La conferma, della quale non avevamo necessità, è arrivata nei giorni scorsi anche dalla classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole24 Ore che tiene conto anche di questo parametro.
La provincia di Ragusa, su 107 province, è risultata ultima anche in Sicilia e precisamente: al 95° posto per durata media delle cause civili e al 102° posto per cause pendenti ultratriennali.
A fare notizia oggi è un documento che anche la pagina “Giustizia Iblea” ha ritenuto pubblicare perché è inconsueto che sia un giudice a confermare i disservizi.
“Si tratta di uno strano caso di un processo che in sette anni non ha mai avuto un’udienza, e presenta la novità a dir poco singolare che è lo stesso Giudice che lo deve decidere a denunciare e descrivere la grave situazione con cui la Magistratura iblea deve convivere”, scrive “Giustizia Iblea”.
La disposizione depositata agli atti è un’originale fotografia che mette a fuoco, con una non comune nitidezza, quello che succede dentro le mura del Tribunale di Ragusa.
Il Magistrato rinvia d’ufficio (per la decima volta consecutiva) un processo (iniziato nel 2016) in un’altra “udienza filtro”, motivando il rinvio in quanto assegnatario di un numero di fascicoli “assai elevato” nonostante il suo stato di salute; descrive un caos giudiziario che “con possibilità” potrebbe provocare rinvii per tutte le cause iscritte a ruolo, fino al 2025 e … forse 2026 e, poi, conclude con un preciso riferimento alle “recenti modifiche” di legge sulle procedure processuali
“Non si può non essere solidali con il coraggio di questo Giudice e augurargli una pronta guarigione” scrive “Giustizia Iblea” che si domanda a nome dei comuni cittadini: ma questi disservizi vengono segnalati, sia dai Giudici che li devono gestire sia dagli ordini professionali che li subiscono, agli Uffici del sistema giudiziario italiano cui gerarchicamente compete risolverli?
Nella vana attesa di avere delle risposte, pubblichiamo per completezza d’informazione la lettera originale del giudice: