Modica

Modica, TARI, storie di ordinaria follia: chi vuole pagare e non riesce e chi non dovrebbe pagarla ed è costretto

In questi giorni sta facendo parecchio discutere il racconto che Alessia Scarso, la famosa registra modicana, ha voluto condividere sui social sulla disavventura all’ufficio Tari del Comune di Modica.

Purtroppo, la sceneggiatura scritta da Alessia non è altro che la descrizione di quello che accade in ogni singolo ufficio comunale, dove gli impiegati non rispondono al telefono ma non ti ricevono nemmeno di presenza.

Una vera e propria odissea che i cittadini modicani devono affrontare ogni qual volta hanno malauguratamente bisogno di rivolgersi ad un ufficio comunale, sia quello in questione della Tari che fra l’altro si trova dislocato nella zona artigianale, che quello dell’acqua.

Ma la cosa peggiore è non riuscire a parlare al telefono con nessuno, eppure gli impiegati sono presenti ma non rispondono, ci chiediamo come mai? È stato loro vietato? O forse preferiscono non farlo per non dover dare delle risposte che l’utenza non vorrebbe sentirsi dire?

Un’altra cosa che ci chiediamo è: ma con tutti gli straordinari che fanno gli impiegati del Comune di Modica non dovrebbero essere super efficienti?

Saremmo davvero contenti di pagarli a peso d’oro se almeno facessero funzionare le cose. Ma quello che fa davvero arrabbiare è anche il senso di fastidio che provano nei confronti degli utenti che si prendono la confidenza di fare delle domande.

Detto questo torniamo a parlare della Tari.

Qualche anno fa, esattamente nel 2014 il consiglio comunale di Modica, aveva approvato una delibera con cui esonerava dal pagamento della Tari, riportiamo testualmente, “i soggetti residenti in fabbricati rurali ad uso abitativo avente qualifica di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali

Ovviamente la Commissaria ha tolto qualsiasi tipo di agevolazione perché sappiamo bene le condizioni in cui versa il Comune di Modica anche se vorrebbero farci credere che è tutto apposto.

Ma una cosa in questi mesi però l’abbiamo capita: è facile prendersela con la Commissaria Straordinaria, che ha certamente le sue responsabilità, ma cercare di far quadrare i conti in un Comune che per nove anni un sindaco ha utilizzato per la propria campagna elettorale esonerando tutti dal pagare qualsiasi cosa, capite bene che non è una cosa diciamo “corretta” e che adesso i conti devono tornare e a farlo ci deve pensare la Commissaria.

Che poi nel decidere chi far pagare e chi no, dovrebbe tenere conto della necessità di garantire i servizi essenziali, quello spetta alla sua sensibilità di cui non vorremmo dover dubitare.

View Comments

Published by
Mariacarmela Torchi