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Modica, domani sarà presentato “Prossima Fermata” il libro fotografico di Giuseppe Pitino

“Prossima fermata” è questo il titolo del libro fotografico dell’artista modicano Giuseppe Pitino che verrà presentato domani alle 18,30 al Convivio Food Devotion.

Si tratta del suo primo libro fotografico totalmente in self publishing, ovvero pubblicato senza ricorrere ad un editore, una tendenza che riguarda l’industria del libro ma che sta interessando anche altri campi della cultura.

Pitino già nel 2018 aveva presentato a Modica la sua prima personale intitolata “Cuba sospesa”, un viaggio nel cuore dell’isola e delle persone che la vivono.  

Adesso si presenta al pubblico con un nuovo interessante lavoro. Sfogliando le pagine di “Prossima Fermata” infatti si inizia un viaggio, lo stesso che ha percorso il fotografo lungo la tratta del treno che attraversa il sud est della Sicilia.

Una tratta apparentemente sempre uguale ma che in realtà cambia perché cambiano i volti, gli sguardi e le persone che salgono su quel treno ed è proprio questo il lavoro di Giuseppe Pitino quello di catturare con il suo occhio le storie di questi viaggiatori e farli diventare protagonisti.

Prossima Fermata, quindi, non è una semplice collezione di ritratti, come spiega bene Giuseppe Cicozzetti nell’introduzione, ma è il tentativo riuscito di restituire voce e anima ai passeggeri, agli occasionali compagni di un breve viaggio che ha tutto il sapore della vita“.

Personaggio di spicco nel panorama della fotografia siciliana, Giuseppe Pitino è salito alla ribalta per le sue fotografie di strada e per il suo approccio mai banale con i protagonisti delle sue opere e le loro vicissitudini umane ed in questo ultimo libro in particolare che contiene più di trenta ritratti viene fuori la sua personalità.

Fotografo ‘seriamente’ dal 2016 quando ho frequentato un corso di fotografia a Modica, ci racconta, ma la passione è cominciata quando ero un ragazzo, poi per un certo periodo ho smesso ma quando sono andato in pensione ho ripreso in mano la macchina fotografica ed è tornata in me questa grande passione che resta tale non è un mestiere. È un modo per confrontarmi con il mondo, con le persone che ho incontrato nei miei lunghi viaggi.

E certamente in questo il suo lavoro gli è servito: “Ho lavorato per 40 anni in ferrovia e ho avuto la fortuna di stare a contatto con tante persone. E ad un certo ho pensato di unire le due cose, per cui quando mi capitava di incontrare sul treno delle persone interessanti le fotografavo e intanto mi facevo raccontare velocemente la loro storia. Il farsi fotografare è un atto di fiducia, ed io sono grato quando accadeva. Poi spedivo loro il ritratto che diveniva la testimonianza del nostro incontro. E in fondo la fotografia ha anche la funzione di farci ricordare i momenti felici, i nostri viaggi, la nostra infanzia. Il ritratto è potente perché dentro ci sei tu che vieni immortalato ma allo stesso tempo c’è anche il fotografo”

Giuseppe Pitino

Insomma, il treno come metafora della vita, la vita che Giuseppe ha vissuto in questi lunghi anni percorrendo sempre la stessa tratta ma incontrando sempre persone diverse. “Lo spettacolo della vita è ovunque, scrive Fernando Pessoa che viene citato nell’introduzione del libro, anche su un treno, ma un treno non somiglia alla vita: il treno ha un percorso segnato, lineare, una destinazione logica. Anche se a volte somiglia alla vita stessa. E pur essendo un mostro d’acciaio costruito per obbedire dona qualcosa di prezioso a ogni suo passeggero, una tregua con il tempo.”

E allora concediamoci questa tregua, saliamo sul treno insieme a Giuseppe e alle sue fotografie e lasciamoci trasportare in questo viaggio.

Published by
Mariacarmela Torchi