Modica, cerimonia in ricordo del macchinista Carlo Cassarino nel piazzale della stazione (Video)
A 80 anni dalla morte, dopo il mitragliamento del treno che guidava
Ricordato oggi il macchinista delle FS il signor Carlo Cassarino alla presenza dei familiari, cittadini, ferrovieri e figli di ferrovieri. L’iniziativa si deve a Fabio Lorefice giovane appassionato di storia locale e ricercatore di profili di personaggi lòocali anche meno noti al pubblico ed animatore dell’associazione culturale ProModica.
Nel piazzale della stazione, tra i parenti più stretti il figlio Fracesco Carlo, la nipote Giulia Candiano. Il figlio Carlo che all’epoca della tragedia aveva appena 20 mesi, ha letto una poesia dedicata al padre che non ha mai conosciuto. Anche Giulia Candiano ha letto una poesia,
“La storia di Modica – dice Lorefice – non riguarda solamente nobili del passato, cavalieri e giudici, ma anche persone “normali” come il macchinista Cassarino che per dedizione al lavoro e spirito di sacrificio, perse la vita il 12 febbraio del 1943, salvando i passeggeri del convoglio, mentre era alla guida della locomotiva mitragliata da due Spitfires inglesi.
Carlo Cassarino, macchinista delle Ferrovie ( si accingeva a diventare capo del deposito locomotive della Stazione di Modica). Quel giorno di 80 anni fa, il 12 febbraio del 1943, durante il percorso tra San Paolo e Noto, il treno che conduceva Cassarino, fu sottoposto a mitragliamento aereo. Contrariamente al fuochista che si lanciò dal treno e si salvò la vita, Carlo Cassarino di 46 anni, rimase al suo posto per trarre in salvo i viaggiatori cercando di raggiungere la galleria più vicina.
Non riuscì nell’impresa in quanto fu colpito a morte prima, mentre il treno senza più guida continuò la sua corsa e si fermò grazie al freno automatico azionato dai passeggeri. Si salvarono tutti, tranne Carlo Cassarino che fu soccorso e trasportato in Ospedale, ma vi arrivò senza vita.
Associazione Culturale ProModica, Carlo Cassarino, Fabio Lorefice, Ferrovie dello Stato, Seconda Guerra Mondiasle
Fabio Lorefice
Grazie mille.