( di Michele Giardina) – Ponte sullo Stretto di Messina? Torniamo a parlarne volentieri. Nella speranza di contribuire a fare chiarezza nell’esclusivo interesse di questa nostra terra di Sicilia da amare, rispettare e aiutare a crescere, al di là di meschini interessi di parte e ideologie fuori dal tempo e dalla storia.
In questo periodo storico difficile, complicato e sotto certi aspetti alienante, è assolutamente necessario procedere con mente lucida e coscienza pulita. Occorre in buona sostanza essere propositivi. Fortemente propositivi.
Ponte sullo Stretto? “Opera inutile e improduttiva – tornano a ripetere i soliti scienziati – perché la Sicilia ha bisogno di strade, ferrovie, collegamenti e infrastrutture altre. Senza queste opere primarie, immaginare di costruire il Ponte non ha senso”.
Ed invece così non é. Non può essere. Sarebbe come dire ad un poveraccio che muore dal freddo:”Inutile regalarti il cappotto, perché vestito e camicia che indossi sono stracci”. Siamo seri.
Secondo il parere di importanti realtà associative, enti qualificati, studiosi ed esperti di economia e di mobilità di persone e cose, il Ponte sullo Stretto un senso ce l’ha. Altro che.
Vediamo di fare chiarezza. Inutile è un bene o un servizio che non riesce a dare alcun vantaggio o utilità. Bene o servizio da considerare praticamente infruttuoso. Altra cosa invece l’utilità (utilità iniziale) che è la soddisfazione procurata ad un soggetto da un bene o servizio che si ritiene adatto all’appagamento di un suo bisogno presente o futuro.
Ora, chi sostiene che il Ponte sullo Stretto non s’ha da fare perché in Sicilia sarebbe bene realizzare prima strade, ferrovie e infrastrutture, c’è e ci fa.
Occorre a questo punto alzare la guardia per scongiurare il danno che, ahinoi, spesso riescono a provocare alle comunità alcune congreghe di maledetti bastian contrari.
Discorso responsabile e costruttivo da fare, alla faccia della miseria puttana, è questo: il ponte è opera utile, assolutamente necessaria, da rendere utilissima completando il progetto anche con le opere primarie di cui l’isola ha urgente bisogno. Punto.
Il ponte no, se prima … ma dai … l’uno e le altre opere in contemporanea no? Anziché pensare in grande, dovremmo forse continuare con la politica dello struzzo?
La Sicilia è stata lasciata indietro da sempre. Ora è il momento di chiedere a gran voce a chi di dovere di riparare i guasti provocati nel corso di lunghi decenni di abbandono ad una delle più belle isole del mondo. Sarebbe da sciocchi rinunciare alla possibilità di colmare il gap esistente con le altre Regioni d’Italia e con l’Europa, bocciando il Ponte sullo Stretto.
Non è più tempo di inseguire logiche autodistruttive, meschine e pusillanimi. Assolutamente no. Meglio aprire nuove finestre per nuove giornate di sole.
Michele Giardina
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D'accordo su tutto quello che hai scritto. Hai Bastian contrari (in prevalenza di sinistra, perché è la destra che insiste per il ponte) non gli viene in mente che sarebbe l'inizio di una nuova era per la Sicilia, che lx vera rinascita inizierebbe da lì. Si al ponte tutta la vita.
È da trent'anni, da quando governa la destra in Sicilia, che si parla del ponte sullo Stretto di Messina : tante chiacchiere e una marea di soldi (dei cittadini) sprecati in studi, progetti, incarichi agli amici e agli amici degli amici. Trent'anni egregi signori e in questi trent'anni non s'è fatto un bel niente per la Sicilia e per i suoi cittadini : riserve acquifere agli sgoccioli, linee ferrate e strade da terzo mondo, sanità allo sbando, collusione con i mafiosi, e chi più ne ha più ne metta. Popolo caprone! Vero è: SIAMO SERI !!!
Solo un breve commento. Terremoti a ripetizione nelle faglie turco/siriane...Ma proprio sotto lo stretto qualcuno sa che c'è una faglia dello stesso tipo di quelle adesso in movimento? E, ancora, avete riflettuto che fra 10 anni, (il tempo per fare il Ponte, come minimo) la mobilità sarà elettrica e per aria, anche per la singola famiglia?!