Il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo, ha illustrato alla Commissione parlamentare antimafia Sicilia presente ad Acate, le attività illegali che inquinano l’intera filiera agroalimentare della provincia di Ragusa.
Nel corso degli ultimi dieci anni la situazione è cambiata e nuove nazionalità oggi compongono l’assetto della manodopera bracciantile impiegata nell’agricoltura. Gli Elenchi Anagrafici Inps della provincia di Ragusa relativi all’anno 2021 contano un totale di 28778 di cui 14772 italiani e 14006 stranieri.
In questo contesto è diffusa una condizione di irregolarità a vari livelli e di sfruttamento lavorativo che riguarda nel complesso lavoratrici e lavoratori sia stranieri ma anche italiani.
Spesso la presenza di manodopera straniera è dovuta alla abbondante offerta di lavoro sottopagato che attrae chi non trova possibilità altra di impiego regolare. E’ qui che si inserisce lo sfruttamento lavorativo spesso definito “caporalato”.
Ci sono stati anche casi prostituzione minorile nelle campagne di Acate emerse grazie all’intervento delle Forze dell’ordine. Altri casi di tratta finalizzata allo sfruttamento lavorativo e della prostituzione con l’intreccio tra organizzazioni estere, in particolare della Romania, e imprenditori locali. Un’altra grave criticità del comparto produttivo riguarda l’aspetto ambientale dove si può dire di essere di fronte ad una realtà ancora all’anno zero per ciò che riguarda la gestione complessiva dei cicli di rifiuti delle aziende agricole con la responsabilità di una storica inerzia da parte di diversi soggetti privati e pubblici a partire dai Comuni.
In questo ambito sono state rilevate presenze di organizzazioni criminali. In particolare nel dicembre 2017 emergeva, da una indagine della DIA di Catania, la responsabilità di gruppi criminali che operavano nel campo degli imballaggi e nello smaltimento illecito di rifiuti con il conseguente sequestro di aziende e terreni utilizzati come zone di stoccaggio.
In questa fattispecie la Procura della Repubblica ha anche richiesto ed ottenuto il sequestro preventivo di 5 aziende riconducibili agli indagati, tra queste quelle appartenenti alla famiglia Donzelli ed all’indagato Longo imprenditore del settore movimento terra e calcestruzzi appartenente alla famiglia proprietaria della Svg, l’azienda dove ha lavorato Douda Diene l’operaio ivoriano scomparso ad Acate in circostanze misteriose.
Altro nodo dell’inquinamento da parte delle organizzazioni nella filiera agricola riguarda il settore degli imballaggi. Nel dicembre del 2017 i finanzieri del Comando Provinciale di Catania, hanno eseguito 8 arresti per associazione di stampo mafioso.
Il GIP ha disposto il sequestro preventivo di 6 compendi aziendali intestati a soggetti prestanome al fine di eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. Sulla produzione di imballaggi di cartone regna una concorrenza sleale tra le aziende operanti nello stesso territorio. Il mercato è retto dalla logica del massimo ribasso che mette in difficoltà le aziende sane comprese quelle sottoposte a amministrazione giudiziaria oggi in serie difficoltà di cui una ormai chiusa con il licenziamento di tutte le maestranze, la MP Trade (sequestrata a Puccio ) e un’altra, la Vittoria Pack( sequestrata a Greco) che ha ridotto drasticamente la manodopera.
A sostegno delle aziende sequestrate operanti nel campo degli imballaggi il Comune di Vittoria lo scorso aprile ha concesso uno spazio promozionale alla MP Trade e alla Vittoria Pack all’interno del Mercato ortofrutticolo per attrarre nuove commesse da parte delle aziende agricole e delle altre aziende di intermediazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli.