E infine la montagna partorì il topolino: Asp Ragusa proroga contratti agli infermieri per 21 ore
Sulla scorta della direttiva emanata oggi pomeriggio dall’assessorato regionale alla Salute, l’ASP di Ragusa ha deliberato la proroga, fino al prossimo 30 aprile, dei contratti del personale medico e socio-sanitario che rientra nelle previsioni numeriche e di spesa del Piano triennale del Fabbisogno 2022/24.
Sono interessati i seguenti profili professionali: 22 medici (per 38 ore settimanali); 21 psicologi (3,5 ore); 133 infermieri (21 ore); 2 infermieri pediatrici (36 ore); 55 operatori socio-sanitari (36 ore); 2 assistenti sanitari (36 ore); 2 tecnici sanitari di laboratorio biomedico (36 ore); 5 assistenti sociali (7 ore).
Inoltre, alla luce delle novità introdotte con il decreto Milleproroghe, e facendo seguito all’invito della Regione di “procedere a una celere ricognizione” del personale amministrativo per “individuare i profili esistenti nelle rispettive dotazioni organiche” in possesso dei requisiti di legge “nell’ottica di una prossima procedura di stabilizzazione”, l’ASP ha prorogato i contratti di 6 collaboratori e 47 assistenti amministrativi, nel limite massimo orario di 18 ore settimanali. Questo personale, anch’esso reclutato durante l’emergenza Covid, è ritenuto necessario all’espletamento di tutte le attività di gestione ordinaria.
La decisione dell’Asp di Ragusa è arrivata dopo le istruzioni ricevute oggi pomeriggio dalla Regione. La nota, a firma dell’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, e del dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Requirez, prende spunto dalla conversione in legge del decreto-legge Milleproroghe. Ovviamente in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale e nel rispetto delle disponibilità finanziarie di ogni azienda. Per quanto riguarda il personale sanitario, l’invito dell’assessore Volo era di “procedere alla proroga sino al 31 marzo, ma evidentemente facendo qualche conto in bilancio, l’Asp di Ragusa ha prolungato di un altro mese il contratto.
Una decisione che appare quasi una beffa rispetto alle carenze in organico e alle necessità dei reparti, sia in numero di persone che in ore di lavoro settimanale. Negli ospedali iblei è già caos e si preannunciano giorni davvero difficili per i lavoratori e purtroppo anche per gli utenti, che forse avrebbero avuto più bisogno di personale sanitario che amministrativo.
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