“Un patto di amicizia per camminare insieme”, così è iniziato il primo incontro del Vescovo di Noto, monsignor Salvatore Rumeo, con i giovani della diocesi, provenienti dai nove vicariati.
“The sound of joy” il claim della veglia di preghiera, animata dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, i cui componenti hanno accolto sul sagrato l’arrivo del presule netino.
Un lungo applauso ha accompagnato il Vescovo Salvatore mentre attraversava la navata centrale. Durante il percorso numerosi i selfie scattati con i giovani presenti.
Nicoletta Di Maria, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile, ha quindi rivolto un saluto di accoglienza e due ragazzi hanno offerto un piccolo dono a nome di tutti i giovani della Chiesa di Noto.
“Siamo venuti per incontrarti carissimo vescovo Salvatore, per fare festa con te – ha esordito – lo Sposo è arrivato! È bello averla fra noi: l’abbiamo attesa, preparandoci a questo incontro. Ora è tempo di gioia e di fare festa. Le chiediamo di prenderci per mano e guidarci verso un cammino di santità”.
Dopo la preghiera di alcuni salmi, intervallati da canti, monsignor Rumeo ha preso la parola, esprimendo “gratitudine e gioia” di trovarsi per la prima volta insieme alla variegata realtà giovanile delle parrocchie della diocesi. Presenti anche i giovani della parrocchia S. Cuore in Caltanissetta, dove il vescovo è stato parroco fino alla nomina episcopale.
“Aiutatemi a fare il vescovo” ha chiesto ai presenti, parlando ancora, come già nel suo primo messaggio ai giovani della diocesi – subito dopo la nomina – di “sogno” da coltivare insieme alle nuove generazioni, di “patto di amicizia” per edificare “una Chiesa limpida, trasparente, povera, accogliente”.
Prendendo spunto dall’icona evangelica del Magnificat, monsignor Rumeo ha incoraggiato i giovani ad “alzarsi e camminare, a dire la nostra gioia” e richiamando l’abbraccio tra Maria ed Elisabetta, ha rimarcato l’appello all’amore gli uni per gli altri, “per rendere più bella la Chiesa”.
Il vescovo infine ha ringraziato i sacerdoti intervenuti per accompagnare i gruppi delle loro parrocchie e ha invitato i giovani: “Non arrendetevi nelle difficoltà, consegnate le vostre ferite. Non siete soli”.