Una folta delegazione della CGIL e della FILLEA CGIL di Ragusa, presenti Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa e Franco Cascone, segretario generale della FILLEA CGIL di Ragusa, ha manifestato stamani a Palermo.
L’iniziativa nel contesto di una campagna nazionale (assieme alla FENEAL UIL) di sensibilizzazione e mobilitazione per chiedere importanti modifiche al decreto 11/2023 (bonus edilizio) che rischia non solo di ridurre l’occupazione ma di impedire a milioni di cittadini, in particolare quelli più in difficoltà e con i redditi più bassi, di avere case meno energivore, più sicure e con bollette meno care.
Il tutto in un contesto in cui, con le proposte per il nuovo Codice degli Appalti, rischiamo di veder ridotte anche le tutele contrattuali e in termini di salute e sicurezza nei cantieri pubblici, minor qualità del costruito, minore qualificazione delle imprese (tra tutte si veda la proposta di liberalizzare i livelli di sub appalto, ad oggi vietata).
“Oggi di nuovo in Piazza contro l’ennesimo provvedimento sbagliato del Governo Meloni, dichiarano congiuntamente Peppe Scifo e Franco Cascone, che toglie la possibilità alle famiglie a basso reddito di poter usufruire dei bonus edilizio per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico.
Tutto questo avrà un impatto negativo complessivo anche in merito al processo su larga scala di transizione energetica del Paese. Inoltre a questi si aggiunge la modifica del codice degli appalti. Con le nuove norme che entreranno in vigore dal mese di luglio, il 98% degli appalti verrà assegnato senza quelle garanzie previste nelle gare d’appalto che sono state introdotte nel nostro ordinamento sulla base di un’esperienza pluriennale e concreta di prevenzione e contrasto all’illegalità. L’eccessiva semplificazione implica il rischio di un sensibile aumento della corruzione e delle infiltrazioni mafiose, soprattutto nei territori dove più forte è la pressione della criminalità organizzata, come hanno attestato anche importanti rappresentanti della magistratura, delle forze dell’ordine e dell’Anac”.