Gli architetti modicani, Mark Cannata e Antonio Stornello, fondatori del progetto Kassandra, strumento per la pianificazione urbana e la gestione delle risorse che hanno progettato proprio per aiutare le istituzioni e i professionisti della progettazione a far fronte agli effetti del cambiamento climatico, in occasione delle elezioni amministrative hanno scritto una lettera rivolta ai candidati a sindaco dei Comuni siciliani, cominciando proprio dal loro comune, Modica, con la proposta di istituire un Assessorato al Cambiamento climatico.
“Le prossime elezioni amministrative in Sicilia, scrivono Cannata e Stornello, rappresentano un punto di svolta che segnerà le politiche di gestione e sviluppo del territorio nei prossimi cinque anni, in un momento storico in cui non è più rinviabile il tema degli effetti del cambiamento climatico sulle nostre città e sui nostri equilibri socio-economici. Non possiamo più parlare di questo come di un problema del futuro: le conseguenze sono già in atto e in pochi anni diventeranno irrimediabili se anche le istituzioni locali non usciranno dall’attuale situazione di paralisi per assumere questo tema come prioritario tra quelli che rappresentano un rischio per la popolazione. Come fondatori del progetto Kassandra, vi proponiamo di dare subito un forte segnale nella direzione di un’assunzione di responsabilità, prevedendo nei vostri programmi elettorali la creazione di un Assessorato al Cambiamento Climatico, che coinvolga direttamente anche la Protezione civile”
Cannata e Stornello spiegano la motivazione da cui nasce la loro proposta: “La nostra proposta nasce dal fatto che in questi anni sono nati Ministeri e Assessorati a cui è stato dato il compito di occuparsi in modo vago, generico, ma soprattutto a livello di ordinaria amministrazione dell’Ambiente o della Transizione ecologica. Questo vuol dire che il cambiamento climatico non è stato mai inquadrato come un tema di portata straordinaria legata invece innanzitutto alla sicurezza della popolazione. Dinanzi a fenomeni acuti e tragici come quelli che fino a pochi mesi fa hanno colpito anche i nostri Comuni, il dibattito non è stato tale da sollecitare una presa di coscienza generale. Di contro sappiamo che siamo di fronte ad un rischio imminente che coinvolge tutti i nostri centri storici, dove risiede la maggior parte della popolazione che da qui a pochi anni dovrà fare i conti con gli effetti di questo cambiamento epocale. Ecco perché c’è bisogno di una struttura istituzionale che a cui venga affidato con chiarezza il compito di assumere le decisioni necessarie, di stanziare le risorse collegate, ma innanzitutto di coinvolgere tutti i cittadini in una rapida acquisizione di consapevolezza del problema. Una consapevolezza, spiegano, diffusa per favorire un sostegno generale a nuove pratiche di progettazione urbana e di convivenza civica, ma anche per incoraggiare azioni individuali che possano moltiplicarsi positivamente con un effetto sciame sono il punto di partenza verso le soluzioni da mettere in pratica. Per fortuna si sta diffondendo una sensibilità capace di premiare lungimiranza e capacità di visione e se si riuscirà a operare nel modo migliore nel coinvolgimento della popolazione si potranno innescare scelte attive di stile di vita a livello di singoli individui e di piccole comunità capaci di avere un impatto radicale sul miglioramento della sostenibilità.“
Alla fine della lettera i fondatori del progetto Kassandra rivolgono un appello ai candidati a sindaco dei Comuni siciliani: “Chiediamo di assumere l’audacia di una visione olistica dell’effetto delle decisioni politiche: la questione è certamente complessa, ma siamo ancora in tempo per far sì che la sua gestione non diventi complicata e facendo leva sulla responsabilità dei cittadini e sul loro desiderio di partecipazione alla costruzione del futuro potremo rendere anch’essa più equa e sostenibile“