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Ispica: l’appello di Martina, mamma di Rebecca: “Il Centro di Cardiologia Pediatrica di Taormina non si tocca”

Nella giornata della festa della mamma desideriamo dedicare un pensiero a Martina, mamma coraggio di Ispica e, a tutte quelle mamme che, come lei, oggi, stanno combattendo per evitare la chiusura del reparto di Cardiologia pediatrica di Taormina. 

Il Centro Chirurgico Pediatrico del Mediterraneo, è un centro d’eccellenza nato nel giugno del 2010 e portato avanti dal Dottor Salvatore Agati, primario del reparto. In questi ultimi 10 anni sono state salvate oltre 4.800 vite.

Tra queste vite, ci racconta Martina Saporito, 24 anni, mamma di Rebecca che oggi ha 4 anni, c’è anche la vita di mia figlia, nata prematura a 30 settimane con una cardiopatica congenita. Se ad oggi stringo tra le braccia mia figlia è solo grazie agli angeli del CCPM

Vi proponiamo il servizio dei colleghi del Tg3 che hanno intervistato Martina

https://www.rainews.it/tgr/sicilia/video/2023/05/chiusura-centro-chirurgia-pediatrica-storia-di-rebecca-bimba-cardiopatica-scicli-f43c6b39-c4ca-491e-bff5-8cf6f83bb153.html?wt_mc=2.www.fb.rainews24.&fbclid=IwAR2GSTjbtcaWVWDtowInRK1f1wrUY9Nqq96jNZfOa2QeU6QEK00xUKVVzZE

E testimonianze come quelle di Martina e della piccola Rebecca, in queste settimane, ne abbiamo ascoltate centinaia anzi migliaia e tutte sostengono che non è possibile chiudere il centro perché è una scelta che appare illogica soprattutto perché siamo in Sicilia e si tratta di una delle poche realtà valide e funzionanti. Tanto che ci si chiede: sarà proprio per questo che da tanto fastidio? 

Il collega Gianni Stornello, che ha pubblicato un post sul suo profilo facendo conoscere a tutti la storia di Martina, scrive una sacrosanta verità: “Quando sentite la parola “riorganizzazione” chiedetevi subito: “dove sta la fregatura?”. Dietro questo bel termine trovate il più delle volte la beffa della penalizzazione. La riorganizzazione del personale? Sta per licenziamenti; la riorganizzazione della rete scolastica? Chiudono scuole. E la riorganizzazione dei servizi sanitari? In Sicilia siamo bravissimi. Riorganizziamo la rete ospedaliera e usiamo l’accetta per tagliare servizi importanti, anche quando questi servizi sono accompagnati da una parola che di suo dovrebbe metterci sul chi vive: “pediatrico“. Succede che la Cardiologia pediatrica in Sicilia venga “riorganizzata”. Per farlo che facciamo? Chiudiamo il reparto di Cardiologia pediatrica di Taormina per accorpare tutto a Palermo”

L’ennesima scelta vergognosa di un sistema sanitario, che fa acqua da tutte le parti e che, soprattutto in Sicilia, ha dimostrato l’inadeguatezza di una classe politica che ha saputo solo farsi gli affari suoi, dimenticando le esigenze di tutti i cittadini ma sopratutto, di quelli che hanno bisogno di cure e assistenza e che, oltre a lottare ogni giorno con la malattia, devono lottare con la burocrazia e, con un sistema sanitario più malato dei pazienti che dovrebbe curare.

Ma, la politica, questa volta, non ha fatto i conti con una forza che può davvero smuovere le montagne ed è la forza delle mamme che sono disposte a tutto pur di difendere e salvare i loro figli. 

“Lasciateci i nostri dottori, scrive Martina, lasciate che continuino a salvare altri bambini. Tutti noi non ci arrenderemo, c’è la metteremo tutta affinché verremmo ascoltati. I nostri figli hanno bisogno di loro, non potete toglierci l’unica cosa che ci da speranza. Il CCPM NON SI TOCCA” 

Nel frattempo le mamme hanno lanciato una petizione su change.org che ha già raggiunto 47 mila firme e manca poco per arrivare a 50 mila per rientrare nel 2% delle petizioni più firmate in Italia. 

Qui di seguito il link per firmare ✍️

https://www.change.org/p/vorrei-evitare-la-chiusura-del-reparto-di-cardiochirurgia-pediatrica-di-taormina-ospedale?recruiter=false&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_term=psf_combo_share_initial&recruited_by_id=a92de2a0-f1d8-11ed-a2fe-3ff6a911ebb1&utm_content=fht-36183792-it-it%3A3

Un appello quello delle mamme che facciamo nostro perché non si gioca con la vita delle persone sopratutto se si tratta di bambini indifesi che chiedono solo di avere una possibilità per continuare a vivere e diventare adulti migliori di noi.

Published by
Mariacarmela Torchi