Per quasi un anno hanno avuto come interlocutrice la Commissaria Straordinaria che però ad oggi è andata via senza dare delle risposte.
Ed è per questo che i sindacati, ed in particolare Piero Pisana Spi Modica e Salvatore Terranova Segretario della Camera del Lavoro, si rivolgono al neo sindaco Monisteri per dirimere la questione della SPM.
“Ora che gli elettori modicani hanno, con il loro voto, assegnato la responsabilità della città alla dottoressa Monisteri, scrivono Terranova e Pisana, a quest’ultima chiediamo di innescare un cambio di passo rispetto ad una consuetudine che, vuoi o non vuoi, condiziona sempre i primi passi di ogni nuova amministrazione: quella di non poter concentrare, per il flusso sovrabbondante di richieste, immediatamente l’attenzione sulle criticità che si trascinano da tempo, in particolare su quelle che hanno come risvolto immediato la vita di alcune centinaia di cittadini che vivono dentro la condizioni di vulnerabilità e di disagio. Con assoluta lealtà istituzionale e con piena consapevolezza pubblica, la Camera del Lavoro si fa propositrice di una idea che desidereremmo venisse accolta dal neo Sindaco. Ci si riferisce all’idea di porre, da subito, al centro di un dibattito o meglio di un confronto le questioni che attengono la destinazione lavorativa di 79 lavoratori ad oggi in forza nella liquidanda SpM e la costituzione di un gruppo di lavoro, composto da tutti i soggetti interessati, per una ricostruzione adeguata e ottimale del welfare locale.”
In particolare vengono evidenziate due problematiche “perché, spiegano, riteniamo che, nonostante gli impegni profusi, sono due condizioni-limite che sembrano non essere state investite da una quantità adeguata di attenzioni e di intenzioni, per, da un lato, mettere in sicurezza 79 famiglie e, dall’altro, organizzare un mosaico di servizi di welfare in grado di rispondere realmente ai bisogni, vecchi e nuovi, del territorio”.
Terranova e Pisana denunciano con forza che “La questione SpM si è impantanata per inopinate ragioni di scelte politiche che non hanno portato ad una soluzione accettabile. Pur essendo arrivati con la precedente Amministrazione ad un passo dalla sottoscrizione di un buon accordo, non se ne fece nulla per un ripensamento appunto politico, a causa del quale oggi questi lavoratori sono esposti ad un rischio serio.Per questo come Camera del Lavoro auspichiamo che il primo atto del Sindaco possa essere quello di convocare le parti per individuare un percorso di recupero, che sappia coniugare esigenze dell’ente e salvaguardia occupazionale dei lavoratori della SpM.”