Più di trecento agricoltori in rappresentanza delle provincie di tutta la Sicilia si sono dati appuntamento questa mattina al Porto di Pozzallo a sostegno di quella che è certamente la coltura più diffusa dell’Isola: il grano.
“Dopo un’annata tragica a causa della pioggia che reso impossibile la trebbiatura e distrutto il fieno arriva l’ennesima batosta per i produttori con un prezzo di vendita che non raggiunge, in media, neanche 30 centesimi al chilo, mentre per lo stesso peso di pane servono oltre 4 euro” questa la denuncia di Coldiretti Sicilia presente con i massimi vertici regionali alla protesta di oggi.
Un sostegno importante agli agricoltori in questa guerra in cui, oltre a dover difendersi dai danni della natura, devono fare i conti con le speculazioni. Per questo la scelta del porto non è casuale: da qui, infatti, arrivano le navi piene di grano anche canadese dove, denuncia Coldiretti “si utilizza il glifosate in preraccolta come disseccante secondo modalità vietate in Italia”.
Un oltraggio per i produttori siciliani che non riescono a vendere al giusto prezzo il proprio cereale sotto l’attacco delle speculazioni che hanno fatto crollare le quotazioni in un momento difficile per l’economia e l’occupazione.
La mobilitazione organizzata dalla Coldiretti, quindi, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della coltivazione del grano in Sicilia e sulla necessità di tutelare i produttori locali e garantire un prezzo equo per i loro prodotti, in modo da salvaguardare la produzione agricola italiana e l’occupazione nel settore. Inoltre, è importante promuovere pratiche agricole sostenibili che rispettino l’ambiente e la salute dei consumatori che essere consapevoli e attenti a ciò che acquistano.
Alla mobilitazione erano presenti i sindaci dei comuni iblei. Fondamentale anche l’intervento della Prefettura che deve garantire i controlli per bloccare l’ingresso di merci che non solo non consentono una concorrenza leale ma soprattutto sono dannosi per la salute.