Come è cambiato il rapporto tra media e democrazia con il mutare degli strumenti di comunicazione? Come incidono sul diritto dovere di informare e in qual modo l’esercizio della democrazia ne viene contaminato?
Ai giornali si sono affiancati da circa venti anni migliaia di canali di comunicazione in cui ognuno può scrivere ciò che pensa e vuole dettando opinioni e informazionialla pubblica opinione senza l’intermediazione del lavoro giornalistico, minando le basi di un corretto esercizio democratico. Al centro le fake news che imperano sovrane. Il rapporto tra Media e Democrazia è il tema di un dibattito tenutosi ieri a Vittoria (Sala delle Capriate “Gianni Molè”) al quale hanno dato il loro contributo i giornalisti Antonello Piraneo, direttore del quotidiano “La Sicilia “e Franco Nicastro dell’Ansa; dibattito moderato dal giornalista Gianni Di Gennaro.
L’appuntamento è stato promosso dal Kiwanis Club di Vittoria, Kiwanis Club kamarina con il patrocinio del Comune.
I saluti del Sindaco, Francesco Aiello, sono stati caratterizzati dall’opinione che la percezione della realtà è contaminata dal controllo dei media e ci si trova a fare conti con una realtà virtuale che pone l’esigenzadi recuperare al più presto il senso etico della notizia e in questa direzione è importante la formazione che può offrire la scuola, le istituzioni ad ogni livello che hanno anche il compito di recuperare e difendere il pensiero critico.
Nel merito Antonello Piraneo haosservato un cambiamento radicale del nostro modo di vivere dovuto alla presenza dei social. Ha denunciato un grande limite nell’informazione: l’assenza di una mediazione giornalistica nel produrre la notizia; mediazione che sta alla base della corretta informazione. Del resto tutto è frutto di una crisi dell’editoria.
Il Web è ricco di insidie e di trappole. Una volta si diceva “la notizia è vera perché l’ho letta sul giornale”: oggi si è persa questa sana abitudine. Una falsità diventa una notizia. I giovani non entrano nelle edicole. Il giornale nasce e si sviluppa narrando il territorio in cui agisce. La Sicilia lo fa, senza non poche difficoltà, da 78 anni. Si dichiara ottimista sul futuro dei giornali; la base di una vita democratica necessita della loro presenza.
Questa tesi è stata ulteriormente confermata da Franco Nicastro che non vede l’esistenza di uno Stato democratico senza i giornali che sono il punto nodale tra democrazia e informazione. Il Web ha cambiato il modo di interpretare l’informazione e sulle prime il fenomeno era stato visto con un certo ottimismo e speranza, poi le cose non sono andate esattamente così. Fake news nascono e si sviluppano senza la mediazione giornalistica e oggi è invalsa la scelta di escludere i giornalisti dall’informazione.
Oggi l’informazione tiene conto della velocità con cui viene data e questa non consente razionalmente una verifica dei fatti che sottende la notizia e quindi viene fornita una pessima informazione con tutte le conseguenze del caso.
È urgente la necessità e il bisogno di ridare una dimensione etica alla formazione delle notizie. Peraltro chi fa il giornalista è tenuto ad un codice etico che deve rispettare. Ma in fondo i motivi del condizionamento sono nello stato di salute dell’editoria. La riduzione del costo del lavoro dei giornalisti, a tutti i livelli, ha penalizzato l’attività con tutto ciò che ne consegue. Per Franco Nicastro ci sono motivi per essere preoccupati, non tanto per i giornalisti ma per la tenuta della democrazia.
Al termine dei lavori hanno dato i ringraziamenti il dr. Francesco Nicastro, Luogotenente Governatore della terza Divisione Kiwanis Distretto Italia San Marino, il prof. Salvatore Battaglia, presidente del Kiwanis Club di Vittoria, l’Arch. Giovanni Grasso, presidente del Kiwanis Club di kamarina che hanno fatto dono ai relatori di una preziosa copia di “Giovanni Leggio e la Pittura del Carretto Stile Vittoria” di Santino Leggio.
Il dibattito ha avuto la condivisione del Lions Club, Soroptimist International, la Fidapa, l’associazione “Cultura è Vita”, l’associazione Sportello Ascolto Donna, la Pro Loco e il Centro Studi “Angelo Campanella”.