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Chiaramonte Gulfi, i dipendenti chiedono gli arretrati e il buono pasto. Cgil, Uil e Cisl sul piede di guerra

La Cisl ha promosso per luned’ 19 un’assemblea alle 10 per sostenere le richieste dei dipendenti comunali. Quella della Cisl è l’ultima iniziativa intrapresa dai rappresentanti dei lavoratori per sostenere la loro battaglia contro l’amministrazione comunale.

In precedenza, i rappresentanti sindacali di FP CGIL e UIL FPL avevano definito inappropriata la richiesta del Sindaco di Chiaramonte Gulfi del rinvio sine die, del pagamento degli arretrati e del salario accessorio, ipotizzando l’inaccettabile soluzione di destinare il credito maturato, in più di due anni, dal Personale dipendente, per destinare tali risorse alla negoziazione dei debiti dell’Ente, così da consentire le transazioni con le ditte creditrici, con l’intento di diminuire la massa debitoria dell’Ente per scongiurare, secondo una soggettiva visione, il dissesto finanziario e quindi il pericolo della messa in disponibilità del Personale in eccedenza. 

Questa presa di posizione è scaturita dal confronto tra la rappresentanza sindacale, composta dalle RSU e dai componenti delle segreterie Territoriali e il Sindaco, in modalità web conferenze, per alcune comunicazioni urgenti, riguardanti la grave situazione finanziaria del Comune di Chiaramente Gulfi.

Il confronto è stato preceduto da una dettagliata relazione del Sindaco che illustravala situazione finanziaria dell’Ente chiamato a fronteggiare un’ingente massa debitoria, resa evidente attraverso una complessa attività di verifica contabile sulle singole poste debitorie dell’Ente, che ha evidenziato un peggioramento rispetto al disavanzo del consuntivo 2021, dovuto ad alcuni debiti fuori bilancio, che porterebbero il consuntivo 2022 a un disavanzo di circa €. 8.450.000,00.

Pur condividendo la necessità di evitare il dissesto finanziario dell’Ente, la parte sindacale evidenziava l’improponibilità di tale richiesta, che andrebbe al di là di accettabili sacrifici da parte dei lavoratori, ritenendo piuttosto necessario raggiungere un punto di equilibrio, ritenendo comunque fuori luogo estremizzare le possibili soluzioni, evocando lo spauracchio dell’eccedenza di Personale e della conseguente messa in mobilità.

“Le soluzioni devono essere praticabili e condivise, dichiarano per la FP-CGIL , Nunzio Fernandez e la RSU Giovanna D’Angelo; per la UIL FPL Francesco Rocca e le RSU Carmelo D’Avola e Paolo Scifo, pensiamo piuttosto che pagare €. 175.000,00 non possa mettere a rischio di dissesto l’Ente e se così fosse, pensiamo che non potranno mai essere le limitate risorse degli arretrati contrattuali a determinare il dissesto, bensì l’impossibilità di far fronte ai propri debiti attraverso l’autofinanziamento e cioè quando l’Ente non può garantire le proprie funzioni.In buona sostanza, nessuno vuole colpevolizzare il Sindaco e/o l’Amministrazione, ma non possono essere i dipendenti a pagare il prezzo più alto, rinunciando sine die al maturato economico ad oggi non corrisposto.

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Redazione