Verranno celebrati mercoledì mattina alle 10.00 nella Chiesa Madre di San Pietro dal vescovo della Diocesi di Noto Mons Salvatore Rumeo i funerali di Don Umberto Bonincontro.
La scelta non è casuale, infatti, il prossimo 29 giugno, proprio in occasione della ricorrenza del Santo Patrono di Modica, avrebbe celebrato il 60° anniversario di sacerdozio.
Il Vescovo Rumeo gli è stato vicino in questo tempo di sofferenza, andando a trovarlo più volte da quando, lo scorso marzo, ha iniziato il suo ministero a Noto e ora invita alla preghiera in suffragio del caro don Umberto, “affinché il Signore della vita lo accolga nella sua pace e gli conceda di celebrare ora la Liturgia del Cielo”.
Intanto già da ieri sera è stata allestita la camera ardente nella Parrocchia del SS Salvatore, di cui è stato parroco per ben 50 anni. La camera ardente sarà aperta oggi e domani fino a mezzanotte e mercoledì, giorno dei funerali, fino alle 9:00.
La regola, infatti, vuole che per i sacerdoti rimanga allestita per 48 ore. Saranno in tanti a voler portare un ultimo saluto a colui che ha visto nascere e crescere tantissimi uomini e donne di questa comunità.
Numerosi i messaggi di cordoglio sui social di coloro che hanno conosciuto in maniera personale Don Umberto. Il sindaco Maria Monisteri ha scritto “A nome della Città di Modica, voglio esprimere il più sentito cordoglio per la scomparsa di Don Umberto Bonincontro. Oggi la nostra comunità religiosa perde uno dei personaggi che più l’hanno caratterizzata negli ultimi 60 anni. Una figura eclettica che ha saputo parlare a generazioni di fedeli coinvolgendoli nella vita parrocchiali. A lui si deve la crescita dello scoutismo a Modica. Addio caro Don Umberto”
Un ricordo particolare anche dal mondo dello scoutismo. Toccanti le parole del gruppo Agesci Zona Netina che descrivono appieno quello che ha rappresentato Don Umberto.
“Don Umberto Bonincontro è stato fondamentale per il tessuto sociale e associativo della città di Modica. Sacerdote combattivo, ha saputo intuire l’importanza dello scoutismo come elemento di aggregazione dei ragazzi e ha saputo interpretare in chiave moderna alcuni fenomeni della contestazione studentesca. Conosciuto e amato da tutti, a Modica e oltre, si ricorda per il suo approccio avanguardista, con battaglie nel mondo del lavoro e della politica negli anni 70 e 80. Umberto è la testata d’angolo su cui si è edificato gran parte dello scoutismo a Modica. Con l’Agi e l’Asci prima, e con l’Agesci dopo, è stato protagonista indiscusso per oltre cinquant’anni. Fondamentale la sua decisione di importare il guidismo dell’Agi a Modica così come la determinazione a far ripartire lo scoutismo dell’AGESCI nel 1978, con il gruppo Modica 1. Notevole la sua esperienza nella branca rover Asci e nel Fuoco Agi. Il Clan “La contea” guidato da don Paolo Ruta e censito come unità del Modica II ha potuto continuare le sue attività grazie proprio a Umberto Bonincontro, che volendo aprire un branco di lupetti al SS.Salvatore nell’autunno del 1965 (per perpetuare le buone esperienze avute ad Avola, sede di sua prima destinazione pastorale) è costretto dai responsabili del Commissariato di Ragusa a convergere sulla Branca rover, per l’esistenza in città di già tre branchi. Umberto prende in concreto, come assistente ecclesiastico e come capo, le redini del clan cittadino a partire dal 1966 e fino alla sua chiusura nel 1969. Partecipa anche alla IV Route nazionale per capi clan, dal 16 al 19 marzo 1968, oltre a sperimentare la strada in altre importanti route Asci e Agi. Ci legano a lui sentimenti di profonda stima e affetto, per aver percorso insieme questo straordinario e bellissimo cammino che ci ha portato sin qui e che ci apre ancora cammino”