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Al carcere di Ragusa la “Partita con mamma e papà” per segnare il gol dell’unione in famiglia

E’ stata una partita di pallone speciale quella giocata all’interno della Casa Circondariale di Ragusa con protagonisti mamme, papà e figli che ha potuto così vivere una occasione di “normale” ma “straordinaria” giornata insieme.

L’iniziativa “Partita con mamma e papà” è tornata per la seconda volta a Ragusa, ideata ed organizzata dall’associazione “Bambini senza sbarre” e in ambito locale resa possibile grazie alla collaborazione con l’associazione di comicoterapia “Ci Ridiamo Sù”, con “Medici per i Diritti Umani Ragusa” (MEDU) e con l’Ufficio diocesano per la pastorale carceraria.

La partita è un momento dalle ricadute sociali importanti, di relazione vera per i bimbi insieme al papà e alla mamma; è ed è stato un momento di verità semplice di quelli che accadono nei cortili o in un giardino.
Tra un abbraccio e un passaggio palla, una risata e uno scherzo, tra giochi e bolle di sapone, è stata vissuta una giornata che rimarrà con gioia nei ricordi di tutti.

Ne è convinta Rosa Noto, responsabile dell’area trattamentale della Casa Circondariale di Ragusa: “Un modo diverso e gioioso per stare insieme, genitori e figli, in assoluta allegria, giocando, in un incontro fatto di emozioni, ben diverso dalla fredda stanza in cui solitamente si svolgono gli incontri tra i genitori e i figli.

E’ stato bello anche vedere, quest’anno, che a mettersi in gioco sono state anche le mamme”. Per lo psichiatra e psicoterapeuta Giuseppe Cannella di Medu, con lui anche vari volontari tra cui il mediatore culturale Sadibou Janneh, “questa iniziativa arricchisce tutti perché contamina le istituzioni penitenziarie portando dentro vita reale.”

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Cinzia Vernuccio