I concessionari balneari siciliani sono in grande difficolta a causa del fenomeno erosione che interessa tutta l’isola, sia per la mancanza di turisti, ma nessuno del Governo Regionale si è degnato di rispondere alle richieste di aiuto.
L’intervento è del presidente dei balneari siciliani, Antonio Firullo che evidenzia: “Eppure siamo concessionari della Regione Sicilia, cioè rappresentiamo la stessa regione Sicilia ma a quanto pare non siamo degni neppure di una risposta. Il momento è molto delicato e si registrano perdite che arrivano anche oltre iI 40% rispetto allo scorso anno”
Dalla Regione, nessun segnale da parte di nessun rappresentante del Governo, nessun assessore.
“E’ una classe politica indifferente, insensibile. Siamo persone prima ancora di concessionari del demanio marittimo della Sicilia, offriamo servizi importanti che nemmeno i comuni costieri fanno seppur obbligati per legge. Siamo le sentinelle del mare e grazie a noi oggi si può dimostrare che molte sono le vite umana salvate dalla furia del mare dai nostri bagnini. Abbiamo dato un cuore ad un fazzoletto di sabbia garantendo lavoro per noi e per tanti giovani disoccupati eppure non godiamo dell’attenzione del politici nonostante eletti per servire i cittadini, non al contrario” aggiunge ancora Firullo.
Grazie ai balneari la Regione Sicilia ottiene più di 10 milloni di euro l’anno e potrebbero essere di più con un sistema lavorativo migliore negli uffici regionali preposti lasciati, anche loro, in abbandono con personale al minimo. La Sicilia non sa investire sul bene naturale che ha, niente da fare, non si è capace. “Non siamo più in grado di andare avanti in queste condizioni e come portavoce di numerosi concessionari del demanio marittimo della Sicilia, di qualsiasi categoria sindacale, annuncia Firullo – annuncio che ci prepariamo ad una protesta pacifica ma significativa presso il Palazzo presidenziale e, se anche in questo caso non saremo ascoltati, siamo tutti d’accordo nel non pagare il canone annuale, d’obbligo entro il 15 settembre prossimo come da decreto assessoriale”.