“La questione dell’aeroporto di Comiso è così complessa che, da sempre, abbiamo preferito andarci con i piedi di piombo. Vivendo in un’epoca caratterizzata da continue dimenticanze, si continua a non ricordare il nostro impegno, costante e umile, a sostegno del Pio La Torre. E tutto questo fin dall’inizio”.
E’ quanto afferma il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, in vista della protesta di domani a cui l’associazione di categoria ha fatto sapere che non aderirà per una semplice ragione.
“La nostra dedizione è stata, e faremo in modo che continui a essere – continua Manenti – un esempio di impegno genuino e perseveranza. Nonostante la tendenza di alcune persone a scordarsi di ciò, abbiamo continuato a lavorare instancabilmente per raggiungere l’obiettivo. Di una cosa siamo certi. Non si può rischiare di gettare via anche il bambino assieme all’acqua sporca. Che ci siano problemi da risolvere è innegabile. Che si utilizzino questi problemi per strumentalizzazioni di carattere politico o, peggio ancora, nel nostro caso, associativo, non ci sta bene. Perché si lascia passare un messaggio inadeguato per il futuro e lo sviluppo del nostro territorio. E, piuttosto che parlare alla pancia della gente e degli operatori commerciali, sarebbe opportuno imbastire confronti, analizzare modelli di crescita, formulare strategie specifiche e non organizzare proteste che hanno solo il sapore di fomentare un muro contro muro di cui nessuno avverte il bisogno. Rispettiamo la scelta di chi vuole protestare, ne potremmo condividere i presupposti ma, certo, non la forma”.
Dal canto suo Italia Viva sarà presente mercoledì mattina alla protesta partita dal basso per rilanciare l’aeroporto di Comiso.
Lo dicono i coordinatori provinciali Salvo Liuzzo e Marianna Buscema che, tra l’altro, evidenziano come la politica, in questo frangente, intercettando le esigenze del territorio, sia chiamata a dare il massimo per cercare di fare quadrato nel tentativo di rilanciare le prerogative dello scalo casmeneo che, in occasione dell’emergenza delle scorse settimane che aveva fatto precipitare il Fontanarossa in un vortice di problemi, ha dimostrato di potere operare in maniera efficace.
“Tra l’altro – sottolineano Buscema e Liuzzo – condividiamo assolutamente le perplessità del sindaco di Catania, Trantino, che aveva chiesto le dimissioni del direttivo della Sac, società di gestione degli aeroporti di Catania e Comiso. A questo punto, riteniamo che non sia un problema di difendere le poltrone ma di comprendere quale modello vogliamo per il sistema aeroportuale del Sud est che non può reggersi solo sulle spalle dell’aeroporto di Catania. Ecco perché riteniamo che la protesta sia sacrosanta”.