Ancora Ibleacque al centro di una denuncia da parte della politica di opposizione in seno agli enti locali della provincia di Ragusa.
“Un’altra brutta pagina di politica è stata scritta ieri sera in Consiglio Comunale dove la maggioranza a sostegno del sindaco Cassì ha votato illegittimamente un debito fuori bilancio per saldare un intervento per un guasto alla fognatura di Marina”.
Stavolta la denuncia arriva da Peppe Calabrese e Mario Chiavola, consiglieri comunali del PD.
“Si tratta della somma di 11mila e 500 euro per un lavoro di somma urgenza alla fognatura di Marina di Ragusa – spiegano i due consiglieri dem – effettuato a luglio, cioè dopo che la gestione del servizio idrico, condutture fognarie comprese, è passata alla società IbleaAcque, fondata dai dodici comuni della provincia e che, quindi, già da qualche mese incassa su un bacino di 320mila abitanti.
Abbiamo chiesto di sapere come mai il Comune di Ragusa dovesse accollarsi tale spesa, ma non abbiamo avuto alcuna risposta; abbiamo proposto al sindaco di attingere al proprio fondo di riserva piuttosto che far prendere al Consiglio comunale la responsabilità di un debito fuori bilancio che non è frutto di sentenza e anche in questo caso abbiamo ricevuto solo un rifiuto. L’Amministrazione, anzi, insiste nel dire che IbleaAcque restituirà la somma. Peccato che non ci sia un solo rigo scritto che garantisca questo punto.
Su questa “rassicurazione”, quindi – continuano Calabrese e Chiavola – abbiamo suggerito di riportare l’atto nella competente Commissione consiliare per emendarlo aggiungendo le opportune correzioni, come appunto questa della restituzione da parte di IbleaAcque della somma spesa dal Comune al posto suo, e riportare la delibera in Consiglio. La maggioranza s’è rifiutata ammettere che c’era un errore nella delibera ed ha tirato dritto per la propria strada”.
“Con queste premesse, a nostro avviso, l’atto votato dalla maggioranza è illegittimo – commentano i due consiglieri in conclusione – e il PD non poteva essere complice di questo “regalo” a IbleaAcque e così abbiamo abbandonato l’aula non votando l’atto”.