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Servizi per Modica (SpM) è una società decotta: chi pagherà i debiti (9 mln?) e quale sarà la sorte dei 50 dipendenti?

Nota del segretario del Pd di Modica Salvatore Poidomani, seguita da una interrogazione del consigliere Giovanni Spadaro

“I lavoratori e i cittadini hanno il diritto di sapere”. Comincia così una lunga nota dell’avv. Salvatore Poidomani, segretario del Pd di Modica. Ma che cosa devono sapere? E’ presto detto e forse non sarà bello apprendere alcune cose, che secondo l’esponente del Pd sono di una gravità inaudita.

Il focus di Salvatore Poidomani è puntato sulla “Servizi per Modica srl”, meglio nota come SpM: una società partecipata al 100% dal Comune di Modica.

Costituita nel 2006, avrebbe dovuto occuparsi dei servizi idrici, della manutenzione e di altri lavori, tra cui la custodia di locali pubblici. Se fosse stata amministrata con senso di responsabilità, avendo chiari gli obiettivi da raggiungere, avrebbe apportato enormi benefici alla Città. Ma purtroppo così non è stato.


“Invece, scrive Salvatore Poidomani, negli ultimi 10 anni è stata gestita in maniera dissennata e opportunistica, per usare degli eufemismi, gestione fatta da abusi e di illeciti commessi
nella gestione di questa società. I responsabili? L’amministratore e il sindaco uscente”.


Il tutto a danno della città e dei lavoratori dipendenti.

“Ora la società è decotta. I debiti accumulati ammontano a diversi milioni di euro (malelingue parlano di
circa 9 milioni, 18 miliardi di vecchie lire), il conto corrente è continuamente sotto stress per i pignoramenti dei creditori e i dipendenti devono percepire 5 mensilità di stipendio arretrato”, scrive ancora Poidomani.


Una situazione insostenibile. Eppure, nessuno interviene. Da Palazzo San Domenico non trapela nulla.

“Negli ultimi giorni 31 lavoratori sono transitati nella Iblea Acque SpA. Ma non si conosce il destino di tutti gli altri, circa 50 dipendenti. È evidente che questo stato di cose non può continuare”, denuncia ancora nella sua nota Poidomani.


Il Pd di Modica (il cui consigliere Spadaro ha già presentato un’interrogazione) ritiene che sia giunto il
momento che la nuova Amministrazione informi la città sullo stato di salute della partecipata. È ora che

la Sindaca dica a quanto ammonta il debito, se l’approccio nella gestione sarà lo stesso della precedente
Amministrazione e se esiste un progetto per salvaguardare il lavoro.

E torniamo all’interrogativo iniziale: “Che fine faranno i dipendenti? I lavoratori e i cittadini hanno il diritto di sapere”.

A rincarare la dose anche il consigliere comunale del Pd, Giovanni Spadaro che ha inviato una interrogazione con risposta scritta al Presidente del Consiglio, al Sindaco e all’Assessore alle partecipate, con la quale chiede di sapere:

1- la SPM ha il liquidatore (dott. A. Guastella) dimesso da circa un mese, perché il Comune non ha
provveduto a sostituirlo?
2- risulta a verità che il debito accumulato dalla SPM si aggira intorno agli 8 Milioni di euro?
3- Come il comune intende pagare tale debito?
4- Gli arretrati che i dipendenti debbono ricevere (stipendi per circa 5 mensilità, TFR) come
verranno pagati?
5- quale sarà il futuro dei lavoratori che sono rimasti nella SPM e che non sono transitati alla Iblea


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Redazione