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Dal Cpr di Pozzallo escono sei migranti liberati da un altro giudice che “boccia” il decreto Cutro

Nuova “bocciatura” del Decreto Cutro da parte del Gruppo specializzato per i diritti della persona e dell’immigrazione della prima sezione civile del tribunale di Catania che ha deciso di non convalidare, disapplicando la norma dell’esecutivo, il trattenimento di 6 migranti nel Cpr di Pozzallo, disposto dal questore di Ragusa.

«Il trattenimento di un richiedente la protezione internazionale è – scrive il giudice tra le altre cose – una misura coercitiva che priva il richiedente della libertà di circolazione e lo isola dal resto della popolazione imponendogli di soggiornare in un perimetro circoscritto e ristretto», ne discende che è legittimamente realizzabile solo in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge.

«Appare incompatibile – spiega il giudice – l’art. 6 bis con l’articolo 8 della direttiva 2013/33 come interpretato dalla giurisprudenza comunitaria secondo cui il trattenimento può avere luogo soltanto ove necessario, sulla base di una valutazione caso per caso, salvo se non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive».

Il decreto, emesso dal giudice Rosario Annibale Cupri, ricalca la decisione presa, il 29 settembre, dalla collega di sezione Iolanda Apostolico.

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Redazione