( Nostro servizio particolare) – Fino ad oggi tutte le attenzioni nei confronti della Iblea Acque sono state concentrate sulle procedure, più o meno valide, del conferimento degli incarichi sia all’amministratore unico che ai dirigenti.
Ma nella conferenza stampa convocata oggi dagli otto consiglieri comunali Paolo Monaca e Serafino Arena di Ispica, Marianna Buscema di Scicli, Giuseppe Sulsenti di Pozzallo, che non era presente per motivi di lavoro, Salvo Liuzzo di Comiso, Piero Mandarà di Santa Croce, Bianca Mascolino e Sara Siggia di Vittoria, è emersa una questione che, ad oggi, non era stata posta all’attenzione da nessuno e che entra nel merito della costituzione stessa della società.
A spiegarla, il consigliere comunale di Ispica Paolo Monaca, che si è occupato della questione già nel 2022, esprimendo voto contrario nel consiglio comunale di Ispica quando questo fu chiamato a dare la propria adesione alla società “Abbiamo verificato la normativa di settore- dichiara Monaca – e a differenza del messaggio che viene veicolato in provincia che la scelta di modalità di gestione dell’acqua pubblica è una discrezionalità della politica, risulta l’opposto.
Ed è proprio su questo punto che è stata fatta una segnalazione all’ANAC, autorità nazionale anticorruzione, affinché possa esprimersi in tal senso in quanto, secondo i consiglieri ci sono molte illegittimità.
Un silenzio assenso, quello dei sindaci, che non si riesce a comprendere, nonostante le numerose interrogazioni presentate dai consiglieri che non hanno mai ricevuto risposta, qualcuno avanza l’ipotesi che è solo un modo per scaricare le proprie responsabilità rispetto ad una questione, quella idrica, che rappresenta un grave problema per comuni.
Ma ad oggi i comuni stanno toccando con mano i benefici di questa decisione?
Non sembra perché continuano a dover risolvere, con le proprie risorse, le emergenze idriche. Come il Comune di Ispica che questa estate ha dovuto anticipare, nonostante le gravi difficoltà finanziarie, 132 mila euro che, a quanto pare, l’Iblea Acque dovrà rimborsargli, lo stesso è accaduto in altri comuni. Ma davvero questi soldi verranno restituiti? Non crediamo proprio visto ciò che è indicato nell’atto costitutivo di Iblea Acque.
A metterlo in evidenza la consigliera di Vittoria Bianca Mascolino
Questo ci fa capire che, altro che rimborsare i comuni, piuttosto saranno questi ultimi a dover aiutare la società qualora questa abbia delle passività e, da come ha iniziato, non mancheranno ad arrivare.
A fare le spese di tutta questa confusione, considerando che solo in tre comuni il servizio è partito effettivamente ovvero Ragusa, Santa Croce e Giarratana, sono comunque sempre i cittadini come sottolinea Marianna Buscema
Alla conferenza stampa fra il pubblico era presente il segretario cittadino del Partito Democratico di Modica Salvatore Poidomani che in questi ultimi giorni era intervenuto sulla questione e che fa parte di uno dei comitati spontanei che stanno nascendo in questi giorni proprio a tutela dei cittadini rispetto alla gestione di Iblea Acque.
Rispetto a questo è stato evidenziato che ben vengano azioni che pur essendo differenti fra di loro sono comunque complementari ed hanno un obiettivo comune che è quello di fare chiarezza. Poidomani, in particolare, ha messo in evidenza che con l’avvento di questa gestione aumenteranno anche in costi della depurazione.
Una situazione, è proprio il caso di dirlo, che fa acqua da tutte le parti!