A margine del secondo appuntamento di Note in bassa, evento organizzato da Modica In Opera, sorgono spontanee alcune riflessioni sullo sviluppo della città.
Le attività culturali e di socializzazione risultano essere l’elemento trainante per garantire un proseguo a Modica.
Il centro storico torna ad essere vivo, come sottolinea il Consigliere Ruffino, con poco e con creatività.
“Abbiamo – scrive Ruffino – sempre detto che la nostra città è un museo a cielo aperto; ebbene sì! Il suo centro, per decenni caratterizzato da una forma economica centrale, si ritrova oggi ad essere un centro storico con commercianti ed esercenti con una connotazione economica rivolta al turista o all’avventore oltre all’offerta feriale agli utenti dei vari uffici istituzionali”
Il centro così diviene luogo propulsore e innovatore sia nelle proposte che nelle attività. Modica In Opera segue la scia iniziata da “Moma” qualche mese fa. Lo sviluppo dei quartieri storici viene dal basso e coinvolge l’Amministrazione, segnale che i cittadini e le aziende private hanno a cuore la città.
“Assistere – afferma Alessandro Adamo, promotore di Modica in Opera – alla desertificazione del centro storico vissuto sempre meno dai modicani ci ha portato ad unire le forze e quindi a formare il movimento Modica in opera di circa 50 partecipanti fra commercianti e artigiani”.
La città è animata, viva e pensante. Diversi interventi in programma per attirare non solo i cittadini, ma anche i diversi turisti.
Il lavoro di squadra tra il sindaco, Maria Monisteri, l’assessore Tino Antoci, il consigliere Ruffino e le associazioni dei cittadini è il percorso intrapreso.
La collaborazione privati e amministrazione sembra essere una carta vincente, ma occorre fare ancora tanto. Il centro storico ha bisogno di cura e attenzione. Un piano di mobilità che limiti i disagi, maggiori parcheggi con l’attivazione della struttura di Viale Medaglie d’Oro, che stenta a partire da anni. La creatività non manca, ma occorre dare nuova linfa al centro con azioni concrete e scelte amministrative volte a migliorare la situazione.
Adamo sottolinea anche la necessità di “mettere in moto delle manifestazioni che possano coinvolgere tutti dai bambini ai grandi. Così da rendere il centro storico di nuovo punto di incontro come un tempo. Per questo l’Amministrazione ci deve supportare non solo mettendoci a disposizione i luoghi quali piazza Matteotti o l’ex caserma dei carabinieri. È necessario anche che si attui un piano per fare fluire meglio il traffico durante le manifestazioni, oltre a parcheggi”.
L’obiettivo è promuovere il centro storico, stimolare turisti e a vivere un gioiello del barocco.
“Bene: gli interventi pensati per programmare, aggregare, collaborare per intrattenere e vivere il centro sono tutti rivolti a questa intenzione”, conclude Ruffino.
Modica In Opera, Moma e tanti altri movimenti dal basso sono segno che la città è viva. Il cambiamento è in atto, occorre solo fare squadra perché lo sviluppo di una città viaggi anche su questo binario.
Pierpaolo Galota