L’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia rende un servizio essenziale alle aziende zootecniche del territorio ragusano, grazie alla professionalità e alla competenza di 6 lavoratori, fino ad oggi assunti, previa apposita procedura selettiva, con contratti di lavoro a tempo determinato della durata di un anno, prorogabili per un altro.
Un servizio dalla forte valenza pubblica, a tal punto che se lo si dovesse, per ragioni imprecisate, bloccare, le aziende zootecniche rischierebbero di attraversare una difficile crisi di gestione”.
E’ quanto rileva, in una nota inviata all’assessore regionale all’Agricoltura, il segretario generale della Flai Cgil Ragusa, Salvatore Terranova, il quale aggiunge: “Il ruolo di questi lavoratori è talmente necessario che essi costituiscono un fattore importante di tenuta delle aziende e rappresentano un importante strumento di innovazione e miglioramento di un settore produttivo che in Sicilia sta crescendo notevolmente, sia per la qualità dei prodotti sia come possibile scenario di sviluppo. Pur in presenza di una realtà così importante sotto il profilo imprenditoriale, in Sicilia la zootecnia è un settore non secondario nell’ambito della filiera dell’agro-alimentare, essa sconta una contraddizione che rende complicata giustificarne la presenza: quella di non essere riuscita fin qui a dotare l’intero comparto di strumenti e personale aventi carattere di continuità e stabilità, a partire appunto dal personale che rende possibili detti servizi e che ancora oggi versa in uno stato di precarietà che persiste da 25 anni e più”.
“La loro stabilizzazione è possibile e realizzabile – dice ancora Terranova parlando dei sei lavoratori in questione – perché essi, a tutti gli effetti, hanno conseguito, e da molto tempo, i requisiti per essere ammessi alle procedure di stabilizzazione, ovvero quelle per la trasformare i loro contratti di lavoro a tempo indeterminato. L’Istituto sin qui ha opposto resistenza – a nostro avviso – ingiustificabile ed immotivata, alla nostra richiesta di avviare le procedure di stabilizzazione, forse perché in questa operazione vorrebbe, come dire, il supporto politico della Regione. In altri termini, solo se si farà una deliberazione di indirizzo del Governo regionale i vertici dell’Istituto avvieranno le procedure di assunzione a tempo indeterminato del personale in parola, altrimenti non faranno nulla”.
Ecco perchè Terranova chiede “che sia convocato un apposito tavolo di confronto nella sede dell’assessorato competente per addivenire ad una costruttiva sintesi che consenta definitivamente di chiudere la quasi trentennale esperienza di precariato nell’importante istituto regionale”.