L’Italia soffre di Economia non Osservata, tutti la vedono, ma non viene tassata

(di Salvatore G. Blasco) – Prima di affrontare il tema – che qui ci occupa  –  dell’evasione e del sommerso in Italia nello  specifico, è bene chiarire alcuni concetti: Come strettamente  connesso  al fenomeno dell’evasione fiscale,  c’è il concetto  di  Economia non Osservata.

Prima di andare oltre nella nostra disamina è bene evidenziare il fatto che quando parliamo di economia non osservata questa si imbatte in alcuni  numeri o fattori che fanno fatica a stare  insieme quando vengono utilizzati per descrivere la nostra Italia, nel suo complesso.

Quando parliamo di sommerso e di evasione  non possiamo non osservare come questi due fenomeni influenzano in modo diretto su : Pil,  depositi liquidi di imprese e famiglie.

     L’economia sommersa inghiotte  quasi 200 miliardi mentre l’evasione si attesta intorno ai 100 miliardi.

 Al tempo stesso , le famiglie dispongono  di una ricchezza  finanziaria che non ha eguali  in Europa, pari  a 5,3 miliardi ( circa tre volte il Prodotto Interno Lordo, 1909,154 ) e contemporaneamente  ci sono  oltre  5 milioni di poveri.

     A questo punto è logico pensare  che c’è qualcosa  che non torna in questa Italia dove il disagio è diffuso nel mondo del lavoro.

     Detto questo vengono alla luce troppi squilibri tra evasione, sommerso e povertà.

     Insomma  non ci vuole molto a capire che i conti non tornano affatto.

     Eppure,andando nel sostanziale disinteresse generale, si lascia correre il fatto  che nel 2021, ultimi dati  disponibili,  ben 192 miliardi  fossero relativi  all’economia sommersa.

Cosa si è fatto, da parte dei governi succedutosi in tanti anni, poco, diciamo molto poco

     Ancora peggio in quando  trattasi di somme  non intercettati  dal Fisco e nemmeno “valorizzati”. Secondo l’Istat  di quella somma, le attività  illegali sono pari a 18 miliardi . Il resto è tutta economia vera, ma non registrata.

     L’economia non osservata , in poche parole,  è economia  ufficialmente non registrata e quindi non viene regolarmente  tassata.

Invece dei 100 miliardi di  evasione fiscale, spesso se ne fa una questione morale. Sicuramente si tratta di farne  una battaglia  civile e anche culturale.

     Di contro  di certo non aiutano  i condoni più o meno edulcorati.

     Da queste nostre prime considerazioni, si evince che combattere tali fenomeni non è facile. Non esistono  ricette preconfezionate valide in tutti i contesti.

     Ma a onore  del vero si tratta di 100 miliardi sottratti  alla collettività che potrebbero essere utilizzati per i servizi che lo Stato garantisce  a tutti i suoi cittadini.

 Per ultimo sono un’offesa per chi le tasse le paga.

Ci chiediamo come combattere l’evasione nel nostro Paese.

     Ridurre  del tutto l’evasione è impossibile; ridurla parzialmente comporta nel breve periodo fenomeni recessivi sull’economia.

 Eppure in Italia, il fenomeno  assume, purtroppo,  contorni preoccupanti e grava sui conti pubblici.

 Auguriamo che i nuovi strumenti tecnologici  in ambito finanziario potrebbero, dare un contributo importante alla lotta all’evasione.

     Ma attenzione se non c’è la precisa volontà politica,  intendiamo la Politica Alta, coraggiosa e non schiava dei consensi, qualunque sforzo sarà vano.

Salvatore G. Blasco

evasione fiscale, Istat, pil, politica, povertà

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