Era arrivato in Italia nel 2017 quando aveva appena 17 anni. Kebba Secka, 23 anni, gambiano, è morto il 13 dicembre scorso all’ospedale Cannizzaro di Catania, sei giorni dopo il drammatico incidente in cui era rimasto coinvolto, nella zona di contrada Coffa, a Chiaramonte Gulfi.
Ora, a Chiaramonte, la cittadina dove viveva (nella frazione di Roccazzo) è stata lanciata una raccolta fondi per riportare la sua salma in Gambia e per aiutare la famiglia (la madre, una sorella e due fratelli, tutti minorenni), poverissima, che vive in un quartiere periferico della capitale Banjul.
La raccolta fondi è stata promossa dalla cooperativa Fo.Co, dove il giovane era stato ospitato al momento del suo arrivo in Italia. Kebba (da tutti conosciuto con il diminutivo di Kebbis) era salito a bordo di uno dei tanti barconi. In Sicilia, e in particolare a Chiaramonte Gulfi, Kebba Secka era stato ospite dei progetti per richiedenti asilo della cooperativa Fo.Co. Aveva conseguito il diploma di scuola media inferiore e poi aveva continuato a collaborare con la cooperativa. Di recente, aveva preso in affitto una casa a Roccazzo, aveva acquistato la sua prima auto e prestava la sua opera come mediatore culturale nel centro di prima accoglienza contrada Cifali, gestito dalla Prefettura.
Kebba (da tutti conosciuto con il diminutivo di Kebbis) è morto due giorni fa nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Il 6 dicembre scorso era rimasto vittima di un drammatico incidente stradale nella zona di contrada Coffa, lungo la strada provinciale 7 Comiso – Chiaramonte. La dinamica è ancora da accertare, allo studio da parte della Polizia stradale.
La sua morte ha gettato nello sconforto gli amici e i colleghi della cooperativa. A fine novembre, qualche giorno prima dell’incidente, un piccolo gruppo della Fo.co si era recato in Gambia e in Senegal per avviare dei progetti di collaborazione e sviluppo, previsti dal recente “Decreto Cutro”.
Kebba era impegnato per far nascere un’associazione di gambiani in Italia e, attraverso di ressa, collaborare al progetto di co-sviluppo per contrastare l’emigrazione illegale dal suo paese verso l’Europa. “Era l’obiettivo del nostro viaggio in Gambia- racconta Alessandro Brullo – e lui condivideva con noi questo progetto. Voleva farlo dall’Italia, insieme ad altri gambiani. Amava il suo paese e voleva vederlo crescere”. Kebba aveva aiutato ad organizzare il viaggio. “A Banjul, abbiamo conosciuto la sua famiglia: – aggiunge Alessandro Brullo – sono molto poveri e vivono solo grazie alle rimesse di Kebba. La sorella ha 17 anni, frequenta la scuola e sogna di diventare ingegnere: sapeva che avrebbe potuto farlo grazie a lui. Ora, tutti noi siamo impegnati a riportare la sua salma in Gambia perché possa essere seppellito lì, dove vive la sua mamma e la sua famiglia, che purtroppo non hanno potuto vederlo. Ma vorremmo anche impegnarci a sostenere la sua famiglia e il sogno della sorella che vuole continuare gli studi”.
“Kebis è stato più di un amico, è stato un dono speciale che ha riempito le nostre vite di affetto –lasciando un’impronta indelebile nella famiglia Fo.Co. e in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino” scrivono in un messaggio i colleghi della cooperativa, impegnati in prima persona nella raccolta fondi.
Si può contribuire tramite Paypal o carta di credito o di debito (Postepay, Visa, Mastercard ecc.), cliccando sul link https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=B356JNFYUPK4W, o con bonifico bancario su Iban IT20V0707884440003000014805 (Formazione Comunione Società Cooperativa Sociale Onlus). Banca BCC dei Castelli e degli Iblei Mazzarino – aagenzia di Chiaramonte Gulfi. Codice swift: CCRTIT2TIBL, indicando la causale: Kebba