( di Salvo Blasco) – In questo mese di dicembre 2023 ho avuto tanti incontri con imprenditori e non dei vari settori del “ sistema” economico. Abbiamo affrontato tanti temi di macroeconomia nonché del Mes che tanto ha impegnato la politica in questi giorni: fino a giorno 23 scorso quando il Parlamento ha bocciato la ratifica di questo “Trattato”.
Quello che mi ha colpito è che oltre l’80% dei vari commercianti non ha la più pallida idea di che cosa è il Mes.
Da qui nasce questo mio contributo al fine di colmare, almeno in parte, le loro lacune su questo benedetto Mes.
Dopo anni di navigazione, più o meno travagliata, il governo Meloni, si è trovato ad affrontare i marosi di un mare molto mosso. Cioè si tratta dell’iter di ratifica del Trattato che riforma il Meccanismo europeo di stabilità ( MES).
Bruxelles ha esercitato forti pressioni perché l’Italia si decida a ratificarlo, visto che è rimasta ultima tra i Paesi della zona euro a dare il lascia passare.
Nei giorni scorsi il Parlamento ha bocciato la ratifica. Questa decisione ha creato forti distonie sia nella maggioranza di centrodestra sia in quella di centrosinistra.
La disputa rimane però tra chi ritiene le salvifiche virtù che il Mes conterrebbe e il bene che tale strumento potrebbe fare all’Italia in termini di credibilità sui mercati finanziari internazionali.
Di contro altri considerano il Mes una trappola da evitare piuttosto che una operazione da cogliere. Ha vinto la prima tesi bocciando la ratifica. La Meloni ha detto che non s’ha da fare, almeno per il momento.
Ma che cos’è il Mes? Come funziona?
Come funzione il Mes?
Il Mes è un organismo intergovernativo, istituito nel 2012 tra i 20 Paesi dell’area euro. La sua funzione principale è quella di concedere, sotto alcune condizioni, assistenza finanziaria agli Stati membri che, pur avendo un debito pubblico sostenibile, hanno difficoltò nel finanziarsi sui mercati.
La scelta di bocciare il Mes è, a mio avviso, sconsiderato porre il veto. Di cui non si comprendono nemmeno le ragioni. Ma che potrebbero mettere in serie difficoltà in futuro i Paesi ad alto debito pubblico come il nostro.
Votarlo non significava utilizzarlo.
Quindi doppiamente ridicolo approvare il Patto di stabilità che ci impone comunque questa valutazione e porre il <veto> al Mes.
Insomma, non ci facciamo mancare nulla. Blocchiamo un meccanismo che tutti gli altri Paesi potrebbero attivare in caso di diffuse crisi bancarie.
A dimostrazione che il discorso fatto da Salvini : a goderne sarebbero solo le banche tedesche non regge in piede .
Tito Boeri < dice che poteva avere una logica lasciare appesa l’approvazione del Mes come strumento di ricatto politico sul Patto di Stabilità e crescita : Ma adesso che l’accordo sul Patto è stato trovato, il veto al Mes non ha più senso sulla base di questa motivazione>
Ma come dice il proverbio – ciò che è fatto prima o dopo viene reso. “ E’ possibile – sosteneva Abramo Lincoln – imbrogliare tutti per una volta ed uno solo per sempre; ma nessuno riuscirà mai ad imbrogliare tutti per sempre “.
Detto questo chiudo questa breve disamina sperando di avere tolto un poco di nebbia a quei imprenditori e non che non hanno nessuna dimestichezza con il Mes.
Salvatore G. Blasco