Intervista

Modica: Enzo Cavallo compie 50 anni di attività dedicata al settore agricolo ma anche alla politica

La sua lunga carriera è cominciata il primo gennaio del 1974, da allora sono trascorsi 50 anni.

Con Enzo Cavallo, Direttore del Consorzio Ragusano Dop, già Direttore di Coldiretti, ex assessore provinciale allo Sviluppo Economico abbiamo cercato di riassumere questi anni di impegno nel settore agricolo.

Fare la sintesi di 50 anni di una attività particolarmente impegnativa e complessa come la mia non è certamente semplice-ha dichiarato Cavallo-Da figlio di un mezzadro, non ho avuto difficoltà ad inserirmi nella Coldiretti. A Modica sono entrato fra i “quadri” dell’organizzazione giovanissimo. Sono stato nominato direttore della Federazione di Ragusa quando avevo solo trenta anni e sono stato per qualche anno fra i più giovani a livello nazionale” 

Come sono stati questi anni?

Sono stati esaltanti perché particolarmente complessi. Il settore ha operato da sempre tra le difficoltà. Allora con la Coldiretti abbiamo sposato le cause più disparate riuscendo a richiamare sui produttori agricoli l’attenzione dei politici e delle istituzioni con risultati incoraggianti. Significativo è stato l’apporto del ragusano On.Giummarra che, da presidente della regione e da assessore regionale dell’agricoltura, ha creato le condizioni perché in provincia di Ragusa e negli Iblei in genere “esplodessero” i comparti della serricoltura, degli allevamenti e della zootecnia di qualità, della orticoltura a pieno campo, della olivicoltura specializzata, ecc. Una vera e propria evoluzione produttiva ed economica che ha trovato il sostegno unitario delle organizzazioni e delle forze politiche e la forza determinata dalla crescente capacità imprenditoriale ed associativa dei produttori. Il tutto con la Coldiretti sempre in prima linea”

Com’è cambiato il settore in quasi mezzo secolo?

“L’appartenenza alla Comunità Europea e le tante norme introdotte senza alcun rispetto per le vocazioni produttive del nostro territorio, in uno alla marginalità territoriale, hanno complicato non poco la vita dei produttori costretti a pagare a carissimo prezzo le conseguenze della globalizzazione senza regole e senza controlli. Vanno comunque sottolineati i passi fatti in avanti sul piano della specializzazione delle produzioni, del rispetto del territorio e del benessere degli animali, sullo sviluppo dell’agriturismo e sulla qualità dell’agroalimentare.”

Quale sarà il futuro del settore?

Il settore ha bisogno di politiche mirate. I produttori non possono restare abbandonati al loro destino. Se si riesce a introdurre e a far rispettare regole tese a dare valore alle produzioni locali garantite e a contrastare ogni forma di concorrenza sleale e truffaldina, il settore può reggersi. Occorrono inoltre misure per proteggere i bilanci aziendali e gli interessi dei produttori dalle crisi di mercato e dagli imprevisti determinati da cause di forza maggiore dalle avversità atmosferiche. Diversamente non è facile capire quale potrà essere il futuro dell’agricoltura e degli agricoltori.”

E il suo futuro?

 “Essendo riusciti ad ottenere il finanziamento del progetto presentato dal Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario, ed avendo portato a termine il mandato conferitomi dal Consorzio di Tutela del Ragusano Dop, sono pronto a passare la mano. Aspetto solo che i rispettivi Consigli di Amministrazione decidano a nominare chi dovrà sostituirmi.”

Lei è stato assessore provinciale si parla di ridare dignità alle province è d’accordo? Pensa che possano tornare ad avere un ruolo importante?

Ho sempre creduto nel ruolo delle province quali enti sovra comunali non solo per garantire settori ben definiti dell’attività amministrativa ma anche e direi soprattutto per il coordinamento ordinato delle azioni di sviluppo di territori aventi caratteristiche ben definite da valorizzare.  Sono pienamente convinto che le province dovranno essere ripristinate per tornare ad avere un ruolo ancora più importante nell’interesse dei territori di pertinenza ed essere veri e propri laboratori capaci di elaborare progetti di sviluppo capaci di sfruttare produttivamente le potenzialità locali di ogni settore economico e le risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea”

Published by
Mariacarmela Torchi