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Incendi e danni: Roma non riconosce alla Sicilia lo stato di emergenza, ennesimo schiaffo all’isola

La scorsa estate sono stati oltre 70.000 gli ettari bruciati in Sicilia e 150 milioni di euro i danni provocati dagli incendi. Numeri che pongono la Sicilia come prima regione d’Italia per gli incendi eppure per il Governo nazionale questi numeri non sono degni di avere dichiarato lo stato di emergenza.

La notizia sulla decisione della Protezione civile, che tra l’altro dipende dal ministro siciliano Nello Musumeci, di negare lo stato di emergenza nazionale in Sicilia dopo gli incendi della scorsa estate, che hanno causato anche sei vittime, sta facendo tremare il centrodestra.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha dichiarato: “Uno Stato che nega ai cittadini il risarcimento di un danno di pubblico dominio, subito per colpe o eventi altrui, e lo fa sulla base di cavilli procedurali non applicati prima, non è lo Stato in cui mi riconosco. Contrasteremo questo ingiusto provvedimento in ogni sede amministrativa, giudiziaria, istituzionale e politica, ma assicuro i siciliani danneggiati dagli incendi estivi che se lo Stato centrale li vorrà abbandonare, non lo farà la Regione da me guidata”, perchè la tutela della collettività di un popolo e la sua tenuta sociale costituiscono un principio sacro e irrinunciabile.”

“Troviamo ingiustificato il rigetto della richiesta dello stato di emergenza per gli incendi che dal 23 luglio hanno colpito la nostra Isola”, sottolinea Salvatore Cocina, capo della Protezione civile regionale. Ma il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, “pur comprendendo il disagio determinatosi in conseguenza degli incendi” ritiene che gli stessi dovranno essere fronteggiati nell’ambito dei poteri e delle competenze attribuiti dalla normativa vigente alle Amministrazioni e agli Enti ordinariamente preposti”. Insomma gli incendi non sarebbero degni, “sulla base della documentazione fornita e degli esiti dei sopralluoghi tecnici” di misure che trascendono le capacità finanziarie degli enti competenti in via ordinaria”.
Sull’argomento interviene il ministro Musumeci che, in una nota, fa sapere di avere convocato per mercoledì a Roma i direttori dei dipartimenti della Protezione civile nazionale e regionale “per un riesame della pratica relativa agli incendi estivi in Sicilia, nel tentativo di trovare una possibile soluzione.

“L’ennesimo schiaffo alla Sicilia da parte di un governo nazionale che, con l’inerzia complice di Schifani, sta distruggendo la Sicilia. La verità è che le vere calamità per la nostra isola non sono solo gli incendi e le alluvioni, quanto gli esecutivi che ci governano a livello regionale e nazionale. Stanno distruggendo la Sicilia, se non vanno a casa per noi sarà la fine” hanno dichiarato il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca e il coordinatore regionale Nuccio Di Paola.

In provincia di Ragusa a luglio sono divampati tre incendi: nella pineta di Monserrato a Modica, nella riserva naturale dei Pini di Aleppo a Vittoria e in un tratto di costa ispicese a S. Maria del Focallo.

Ad agosto in contrada Piombo, in prossimità del Donnafugata Resort, le fiamme distrussero una vasta area di macchia mediterranea e vegetazione.

E poi ancora ad ottobre, tra Chiaramonte e Monterosso Almo, lungo la cosidetta “dorsale iblea” ettari di vegetazione in fumo.

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Cinzia Vernuccio