Si teme per la tenuta dei livelli occupazionali nei cantieri edili. La denuncia arriva dalla Fillea Cgil di Ragusa, sindacato dei lavoratori edili. La causa il taglio dei fondi per le infrastrutture e la rimodulazione del PNRR.
Il sindacato dei lavoratori edili esprime forte preoccupazione per la situazione che sta attraversando il settore edilizio in provincia di Ragusa per effetto della legge finanziaria varata dal Governo nazionale e per altre scelte come la rimodulazione del PNRR.
Il sindacato denuncia che i tagli di fondi per le opere infrastrutturali tra cui il definanziamento del lotto Modica-Scicli e la fine del bonus 110%, determineranno forti ripercussioni sui livelli occupazionali nel territorio.
Secondo i dati distribuiti dalla Cassa Edile di Ragusa si rileva che l’occupazione nel settore costruzioni nel periodo ottobre 2018 a settembre 2019 contava 2836 addetti, invece tra il 2021 e il 2022 il numero di occupati è passato a 4546.
Emerge a colpo d’occhio un balzo in avanti rilevante con l’incremento del 60% di occupazione, grazie all’impulso del bonus 110% e della costruzione del lotto autostradale Rosolini-Modica nel cui cantiere erano impiegati circa 450 addetti.
“Oggi – spiega il segretario Franco Cascone – invece registriamo una inversione di tendenza nell’andamento occupazionale del settore costruzioni in provincia, dove si registrano un abbassamento del 2% già nel periodo ottobre 2022 – settembre 2023 dovuto all’incertezza sul bonus 100%”.
Il mancato finanziamento del lotto Modica- Scicli dell’autostrada Siracusa- Gela porterebbe il calo occupazionale a quota meno 20% con importanti conseguenze per l’indotto che tocca diverse imprese della provincia.
“Tutto ciò determinerà – proseguo Franco Cascone – un incremento della disoccupazione in provincia di Ragusa in una situazione già di per se molto fragile, dove i tassi di disoccupazione strutturali sono alti, come in tutto il sud, e dove incide molto lavoro povero ed irregolare. Ovviamente non staremo a guardare e come abbiamo fatto nei mesi scorsi continueremo a mobilitarci per difendere il lavoro e gli interessi della popolazione iblea”.