“Sindaco per un giorno. Percorso di cittadinanza attiva” è il primo atto dell’iniziativa pensata da Chiara Facello, assessore delle politiche sociali ed educative del Comune di Modica, per le scuole primarie e secondarie di primo grado.
Il percorso redatto e promosso dal Comune di Modica coinvolgerà tutti gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado. Nella giornata del 15 febbraio i primi 40 studenti della quarta e quinta A della Raffaele Poidomani hanno dato inizio a questo importante progetto di educazione civica.
“Si tratta di giornate educative – spiega il sindaco Maria Monisteri – finalizzate alla scoperta dell’attività della Giunta e del Consiglio Comunale e che si svolge nel cuore di Palazzo di Città: l’Aula Consiliare. Assieme all’assessore Facello e al Presidente del Consiglio comunale, Mariacristina Minardo, abbiamo accolto ragazze e ragazzi in quello che per molti di loro è stato il primo momento di contatto con le Istituzioni della loro Città. Presente anche l’onorevole Ignazio Abbate, che ha parlato della sua esperienza di Sindaco sottolineando l’importanza della conoscenza delle Istituzioni anche per gli alunni delle scuole coinvolti nel progetto”.
Numerose le scuole che hanno aderito al progetto pensato dall’Amministrazione Comunale, questo a dimostrazione che l’educazione alla partecipazione collettiva alla vita della Città è una tematica molto importante per le scuole modicane.
“Ho voluto fortemente il coinvolgimento del Consiglio Comunale per portare l’esperienza di chi è consigliere agli studenti che, di volta in volta, saranno protagonisti dell’iniziativa. L’alto numero di scuole e di alunne ed alunni della Città che hanno aderito al nostro invito, dimostra il grande interesse per questi incontri cominciati stamattina e che si snoderanno in diverse sessioni, secondo un calendario già stabilito ma che è in continua evoluzione” sottolinea l’assessore Chiara Facello.
Il progetto muove dal concetto di partecipazione collettiva alla vita della Città. Il punto di inizio è la conoscenza della macchina propulsiva di ogni attività comune che è l’Istituzione cittadina. Per questo l’Amministrazione ha pensato di coinvolgere attivamente nel confronto con le scuole non solo la Giunta, ma anche la rappresentanza massima: il Consiglio Comunale.
“Ogni classe partecipante – ha illustrato Chiara Facello – affronta in classe il tema: “Se tu fossi sindaco per un giorno quali iniziative avvieresti nel tuo comune?” e le proposte che emergeranno saranno sintetizzate e portate in consiglio comunale per essere votate durante una sessione in cui ogni alunno svolge li ruolo di consigliere. Ad ulteriore dimostrazione di un’efficacia pratica e non solo teorica di queste giornate”
“Si tratta di un’iniziativa lodevole e di pregio civico che ho assolutamente sostenuto e che annovero nella sua piena funzione educativa. Un momento di formazione sociale rivolta agli studenti di Modica e che si svolge nella sala che ospita la civica Assise e che è la più alta forma di rappresentanza dell’intera Città” ha commentato Maria Cristina Minardo, presidente del Consiglio Comunale.
L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani alle istituzioni con una partecipazione diretta. Il progetto infatti vuole contribuire a formare i giovani cittadini in modo attivo nel presente come nel futuro.
“Sindaco per un giorno” ha permesso agli studenti di conoscere le dinamiche, compiti e funzioni e dell’Ente. Quasi 300 i ragazzi che verranno coinvolti con i prossimi appuntamenti. Il progetto mira anche a creare il SIndaco dei ragazzi, rendendo loro stessi operativi con il voto, lo spoglio e la nomina di un Sindaco e degli Assessori. Il progetto prevede anche la simulazione delle attività di Giunta e del Consiglio Comunale, dopo avere elaborato in classe la scelta di almeno tre candidati a ‘Sindaco per un giorno’.
“L’iniziativa permette di creare un luogo d’espressione e di azioni per le giovanissime generazioni dando loro l’opportunità di essere ascoltate e anche dare una risposta ai bisogni di dialogo e di partecipazione dei ragazzi, all’interno dei luoghi di decisionali, ponendo la discussione su politiche più attente ai bisogni giovanili” conclude Maria Cristina Minardo.