Scavi archeologici come pascolo, Italia Viva: Piano strategico ventennale a Ragusa entri nel concreto
Sul piano stategico ventennale a Ragusa, di cui tanto si sta discutendo in questi giorni in città, interviene anche Italia Viva che, per voce del coordinatore Filippo Angelica, augura che non ci si fermi solo alla bella idea, ma ci si ancori a fatti concreti.
Italia Viva si riferisce in particolare agli scavi archeologici di Ibla ridotti ad un campo da pascolo.
“Non vogliamo avere un atteggiamento ringhioso né strumentale nei confronti di questa amministrazione. Ma riflettere su alcune scelte che si fanno, quello sì.
“Una idea senz’altro positiva – afferma Angelica – in cui l’Amministrazione si sta avvalendo del supporto di alcuni professionisti per la definizione di un programma ad ampio a raggio, iniziando a coinvolgere il tessuto economico, sociale e imprenditoriale della città. Un evento che, giustamente, visto che si parla dei prossimi vent’anni, ha voluto rivolgersi ai giovani: saranno loro i protagonisti del futuro, sebbene ci risulti che la partecipazione proprio delle fasce generazionali più interessate sia stata residuale.
Speriamo, dunque, che in occasione delle prossime iniziative analoghe, se ce ne saranno, ci possano essere strumenti di maggiore coinvolgimento rispetto proprio alla suddetta fascia di età. Ritengo, però, che, seppure ideare, progettare e confrontarsi sia sacrosanto, occorra dare spazio anche alle cose concrete, supportare questo percorso con fatti specifici”.
“Faccio un esempio – aggiunge Angelica – visto che stiamo parlando anche di valorizzazione del patrimonio culturale locale. Si continuano a lasciare gli scavi archeologici adiacenti al Giardino ibleo alla stregua di un campo da pascolo o ci continuiamo a confrontare con il museo archeologico ibleo come se fossimo ancora indietro di trent’anni e forse più.
Se abbiamo un museo con modalità comunicative che obiettivamente risultano anacronistiche, assolutamente non attrattive soprattutto per le giovani generazioni e non in linea rispetto agli standard museali italiani, è chiaro che un’amministrazione comunale si deve porre il problema e cercare di creare le condizioni per risolverlo.
Occorrerebbe lavorare e molto, secondo noi, pure su questi aspetti. Per cui, a proposito del piano strategico ventennale, al sindaco diciamo che se ritiene valida questa iniziativa ben venga. Però non può continuare a tralasciare aspetti che, come quelli che abbiamo riportato, sono alla base della credibilità di un percorso che si intende portare avanti. Perché altrimenti rimangono solo operazioni spot che probabilmente aumenteranno i like nella pagina Facebook ma di certo non avranno una funzione.
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