Nell’attuale contesto di crisi agricola in Sicilia, l’onorevole Nello Dipasquale del Partito Democratico ha espresso preoccupazione per l’emergere di nuovi latifondisti a discapito dei piccoli imprenditori agricoli.
Questo tema è stato discusso durante la manifestazione degli agricoltori siciliani a Palermo, alla quale hanno partecipato anche il sindaco di Vittoria Francesco Aiello e il sindaco di Chiaramonte Gulfi Mario Cutello.
“Purtroppo – dichiara Dipasquale – assistiamo a un fenomeno che sta strozzando i settori agricolo e zootecnico di Sicilia, ma bisogna fare un passo indietro, fino agli anni ‘50: con le riforme agrarie di quel periodo, in Sicilia prima e nel resto d’Italia poi, i latifondisti si videro spacchettare i propri terreni per essere ridistribuiti ai braccianti che, a loro volta, divennero piccoli imprenditori. La possibilità di sfruttare meglio le superfici e fare cooperazione centralizzando la vendita dei prodotti, resero grande la Sicilia. Oggi sta per verificarsi il contrario”.
Tuttavia, l’on. Nello Dipasquale evidenzia che oggi si sta assistendo a una situazione opposta, dove la grave crisi economica sta colpendo duramente gli imprenditori agricoli, costringendoli a vendere le proprie aziende e terre. Questo fenomeno favorisce l’insorgere di nuovi latifondisti a scapito dei piccoli imprenditori, con il possibile coinvolgimento dei governi regionale e nazionale.
Per affrontare questa situazione, Dipasquale propone una serie di azioni concrete da parte dei governi sia nazionale che regionale. Queste includono l’adeguamento dei prezzi di vendita dei prodotti agricoli in base all’aumento dei costi di produzione, la denuncia dello stato di crisi del settore, un aumento dei controlli e il miglioramento dei parametri di qualità e delle sanzioni per le merci importate. Inoltre, si sottolinea la necessità di interventi per contrastare le malattie virali negli allevamenti e una revisione dei criteri di distribuzione degli aiuti comunitari, con una priorità per i piccoli produttori rispetto alle grandi aziende.
La crisi agricola, su proposta della Democrazia Cristiana, sarà oggetto di discussione il prossimo martedì 26 marzo all’Assemblea Regionale Siciliana.
A darne comunicazione l’on. Ignazio Abbate, il quale insieme ai colleghi di partito, ha chiesto di inserire l’argomento tra le priorità per cercare una soluzione in grado di arginare le sofferenze del comparto.
“Non potevamo più soprassedere – commenta l’on. Ignazio Abbate – e trovo doveroso che il Governo ed il Parlamento siciliani si interessino di un comparto che da sempre è stato motore trainante per l’intera isola. A tutte le problematiche che sono scoppiate fragorose nelle ultime settimane in manifestazioni di piazza e presidi permanenti, si aggiungono ora la mancanza di acqua negli invasi e l’approssimarsi della stagione calda che aggraverà ulteriormente il problema. Martedi ribadirò in Aula quali sono le priorità da affrontare. Ovvero la tutela del mercato nostrano contro l’invasione indiscriminata di prodotti provenienti dall’estero dal costo nettamente inferiore ma dai conseguenti inferiori standard di qualità. Il blocco alla vendita o all’affitto dei terreni alle multinazionali per farne enormi distese di fotovoltaico che distruggono le coltivazioni autoctone o il contenimento del costo del gasolio agricolo.”