E’ entrata a regime l’attività delle Centrali Operative Territoriali (C.O.T.) di Ragusa, Modica e Vittoria, allocate presso l’unica sede dell’ex ospedale Civile di Ragusa.
Si tratta di un nuovo modello organizzativo, finanziato nell’ambito della Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che svolge una funzione di coordinamento nella presa in carico della persona e di raccordo fra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali: dall’attività ospedaliera a quella territoriale, dalla residenziale alle cure domiciliari, passando per la rete dell’emergenza-urgenza.
Le C.O.T., avranno funzioni di coordinamento e ottimizzazione degli interventi di presa in carico dei pazienti, tracciamento e monitoraggio delle transizioni da un luogo di cura a un altro (o tra livelli clinici differenti), supporto informativo e logistico ai professionisti della rete assistenziale (tra cui i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta), raccolta a gestione dei dati riferiti alla salute, anche attraverso gli strumenti della telemedicina. Costituiranno un modello di integrazione fra ospedale e territorio, con l’obiettivo di garantire la continuità assistenziale ai pazienti anche nella fase successiva alla degenza ospedaliera.
L’ASP di Ragusa era stata la prima Azienda del Mezzogiorno, nel 2022, ad attivarne una in via sperimentale, afferente al distretto sanitario di Ragusa. Da venerdì scorso, invece, sono attive anche le Centrali di riferimento degli altri due distretti, Modica e Vittoria. Ogni C.O.T. potrà contare su unità di personale prestabilite: tre infermieri e un assistente sociale. Saranno impiegate anche due unità di personale amministrativo di supporto.
“L’obiettivo – dice il Commissario straordinario dell’ASP di Ragusa, dott. Giuseppe Drago – è utilizzare al meglio le competenze dell’Azienda, comprese quelle digitali, per migliorare il percorso assistenziale dei pazienti, garantendo risposte adeguate alle richieste dei cittadini. Questo influirà positivamente sull’attività dei reparti e degli uffici, garantendo una migliore organizzazione del personale ospedaliero, che sarà sgravato di alcune funzioni che da oggi sono di competenza delle Centrali Operative Territoriali.