Ragusa – Licata – Ragusa in programma domani a Ravanusa, è uno dei match più interessanti della giornata del girone I del campionato di serie D.
La formazione azzurra allenata da Giovanni Ignoffo, arriva al derby siciliano con il morale altissimo dopo il netto successo casalingo con il Portici e con l’entusiasmo giusto per provare ad allungare la striscia di vittorie per sognare di centrare i play off al momento distanti un solo punto.
Quello contro i gialloblu agrigentini è il terz’ultimo turno della stagione regolare. Poi, ci sarà la gara interna con la Gioiese e la trasferta sul campo del Città di Sant’Agata, al momento quinto con un punto in più degli azzurri.
Il match contro i licatesi si presenta ricco di insidie, un derby siciliano dalle molteplici chiavi di lettura.
“Per come la vedo io,- spiega mister Ignoffo – è l’ultimo vero scoglio per poterci poi eventualmente giocare la sfida play off a Sant’Agata. Ho visto il Licata in occasione della scorsa prestazione e proprio a Sant’Agata ha animato un’ottima gara anche se ha cambiato qualcosa dal punto di vista tattico. Dico, dunque, che, come succede tra l’altro in queste ultime partite del torneo, non sarà facile. Ecco perché, – continua – a tutti i costi, dobbiamo cercare di fare valere il più possibile le nostre motivazioni andando a disputare una gara importante perché l’avversario possiede molti valori positivi. Lo ribadisco: il Licata è una squadra da affrontare con le pinze. Andiamo comunque avanti per il nostro percorso cercando di fare il massimo e avendo notevole rispetto per gli avversari che troveremo di fronte. Il nostro gruppo è coeso, ne ha dato ampia dimostrazione sino a domenica scorsa. E vuole raggiungere un obiettivo che darebbe ancora più lustro a questa stagione positiva, in cui sono stati rispettati gli obiettivi. Naturalmente, non tiriamo i remi in barca, non ci fermiamo, perché l’appetito vien mangiando. Dovremo solo dare prova, pure in tale circostanza, della nostra maturità disputando una partita maschia e gagliarda come, tra l’altro, rientra nelle nostre corde. Sono fiducioso sul fatto che si possa dire la nostra pure a Ravanusa”.