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Mons. Giuseppe La Placa invita Papa Francesco a visitare la Diocesi di Ragusa

Nei giorni scorsi, dal 29 aprile al 3 maggio, si è tenuta la consueta visita ad limina dei Vescovi di Sicilia a Roma. Per l’occasione i presuli siciliani hanno avuto l’opportunità di incontrare il Papa da vicino e raccontare la vita delle proprie diocesi.

“È stato un colloquio molto cordiale e il Papa, anche se affaticato, si è soffermato due ore e mezza con noi mostrando grande disponibilità” spiega Mons Giuseppe La Placa ad Insieme, giornale della Diocesi di Ragusa.

L’udienza è uno dei ricordi più belli di questa visita. Durante l’incontro con il Papa, il Vescovo di Ragusa ha presentato brevemente la sua diocesi ricordando come sia la più giovane in Italia. Una chiesa quella iblea che si avvia celebrare i suoi 75 anni di fondazione e i 70 di autonomia.

Nel suo saluto personale al Papa, mons. Giuseppe La Placa ha anche rinnovato l’invito al Santo Padre a essere presente a Ragusa, il prossimo anno, in occasione del Giubileo per i 75 anni della fondazione della Diocesi.

“Il Papa – ha detto il vescovo al giornale diocesano – ha risposto con un sorriso e che con un “vedremo, vedremo”. Sappiamo che la sua agenda deve tener conto delle sue condizioni di salute e sappiamo bene che non sarà possibile vederlo a Ragusa il prossimo anno ma la sua preghiera e la sua attenzione sono certo che ci accompagneranno sempre”.

Un particolare dell’udienza concessa da Papa Francesco

Inoltre durante l’udienza, i vescovi hanno avuto modo di formulare delle domande a Papa Francesco. In quest’occasione il vescovo di Ragusa ha rivolto una domanda specifica relativamente a quelle persone e a quelle coppie che si trovano, per il diritto canonico, in una condizione di irregolarità.

Nello specifico il vescovo La Placa ha chiesto se, in determinati casi, fosse possibile ammettere come madrine e come padrini chi si trova in queste condizioni.

“Il Papa – ha spiegato il vescovo ad Insieme – non ha risposto in modo diretto ma ha fatto un cenno di assenso con la mano e, poi, nel corso del suo intervento ha parlato di accoglienza verso chi vive situazione di sofferenza, di accompagnare senza condannare, di operare sempre il giusto discernimento e di tenere sempre presente la Misericordia di Dio”.

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Pierpaolo Galota