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La festa di Santa Rita a Modica Alta una celebrazione partecipata e sentita

La festa di santa Rita è grossomodo sentita in tante parrocchie iblee, in particolare a Modica Alta nella chiesa di San Teodoro rappresenta un momento di grande festa e di comunità per quanti vivono quel quartiere quotidianamente.

Infatti, ogni anno si realizza una settimana in preparazione per questa festa con la tradizionale benedizione delle rose.

La messa solenne, ieri nella festa di Santa Rita, è stata presieduta da mons. Ignazio Petriglieri, vicario generale della diocesi di Noto, con lui anche il parroco don Rocco Zuppardo che da quasi un anno guida le chiesa di San Teodoro e Santa Teresa a Modica Alta.

Una celebrazione vissuta in un grande clima di familiarità, stile che ha molto apprezzato il Vicario Generale all’inizio dell’omelia.

“In questa celebrazione – spiega mons. Ignazio Petriglieri – colpisce la grandezza e l’universalità della devozione a Santa Rita. Perché una donna, che non era una letterata, non era un’imprenditrice, lei non ha fondato nessun ordine, non ha lasciato scritto grandi testi spirituali o teologici, perché tutta questa attenzione? La risposta è semplice non dipende da noi la grandezza di uomo o di una donna, ma è Dio che sceglie che propone. Questa santa è segnata dalle stigmate di Cristo, ha partecipato alla passione di Cristo, che è visibile sulla fronte di Santa Rita. Questo lo ha resa grande dinanzi agli uomini e a Dio, ma è sempre Dio che sceglie”.

Nel corso dell’omelia mons. Ignazio Petriglieri si è soffermato a lungo sulla figura di Santa Rita, in particolare su alcuni episodi della sua vita e sulla devozione che è sparsa in tutto il mondo. Durante il suo messaggio ha anche avanzato un confronto con altri grandi santi della devozione popolare sottolineando come dall’Italia sono arrivati in tutti il mondo.

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Pierpaolo Galota