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Tra memoria e immaginazione: Angelo Iemulo alla Fondazione Gesualdo Bufalino di Comiso

Nell’affascinante cornice della Fondazione Bufalino, venerdì 7 giugno alle 19 si inaugura la
mostra dal titolo “La traccia di un gesto”, curata da Andrea Guastella.

La mostra che resterà aperta fino al 23 giugno.

Angelo Iemulo ci invita a un’intima e profonda riflessione attraverso la sua nuova mostra personale. L’architetto, noto per la sua eclettica figura che spazia dalla pittura all’architettura alla scultura, ci sorprende con una serie di opere su carta di piccolo formato, rivelando un aspetto inedito e introspettivo della sua ricerca.

Scrive di lui l’amica artista vittoriese Tamara Marino, docente all’Accademia di Belle Arti di Macerata: “al centro di questa esposizione troviamo l’uomo, o meglio, la molteplicità di volti che popolano la memoria e l’immaginazione dell’artista. Piccole figure, quasi abbozzate con un gesto rapido e istintivo, emergono da una superficie materica, come a voler fissare un’immagine fugace, un ricordo che affiora dal profondo. Il tratto arcaico e ripetitivo, che ricorda le pitture rupestri o le espressioni primitive, conferisce a queste figure un’aura di mistero e di autenticità.

Ogni volto, pur nella sua semplicità, è un’entità a sé stante, con una propria personalità e una propria storia da raccontare. Non sono ritratti realistici, ma piuttosto evocazioni, suggestioni che invitano l’osservatore a proiettare le proprie emozioni e i propri ricordi su queste figure enigmatiche.

L’installazione, disposta con regolarità nello spazio espositivo, crea un ritmo visivo ipnotico, quasi un’esperienza meditativa. La ripetizione dei volti, leggermente variati nella forma e nell’espressione, genera un’eco visiva che amplifica il senso di introspezione e di ricerca interiore.

Le opere di Angelo Iemulo non si limitano a rappresentare la figura umana, ma indagano la natura stessa della memoria e dell’immaginazione. I volti che popolano queste pitture sono come frammenti di ricordi, rimescolati e reinventati dall’artista. Sono immagini che ci appartengono e che allo stesso tempo ci sfuggono, lasciandoci con un senso di inquietudine e di fascino.

L’utilizzo di un formato ridotto e di una tecnica pittorica essenziale contribuisce a creare un’atmosfera intima e raccolta, che favorisce la connessione emotiva con l’opera. L’osservatore è invitato ad avvicinarsi, a scrutare i dettagli, a perdersi nei meandri di questi volti enigmatici.”

La mostra di Angelo Iemulo, visitabile alla Fondazione Gesualdo Bufalino, in Piazza delle Erbe a Comiso, dal 7 al 23 giugno, rappresenta un’occasione preziosa per immergersi in un mondo di immagini evocative e suggestioni profonde. Un viaggio introspettivo che ci invita a riflettere sulla natura della memoria, sull’immigrazione sulla fragilità dell’essere umano.

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Redazione