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Il Vescovo di Noto scrive agli animatori dei Grest e dei Centri Estivi prima delle attività estive

In vista dell’imminente partenze delle attività estive dei Grest e dei Centri Estivi, il vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, ha deciso di scrivere a quanti sono chiamati ad animare queste attività.

“Scrivo a voi ragazzi e giovani che ho incontrato in questi mesi e a quanti incontrerò prossimamente, a voi animatori della pastorale giovanile diocesana che con passione ogni giorno vi spendete per la vita di fede e la formazione delle nuove generazioni” si apre così il messaggio del presule netino scritto nel giorno in cui la Chiesa ricorda la solennità del Sacro Cuore di Gesù.

Gli animatori: giovani per e con i giovani

Il Grest e i Campi Scuola Parrocchiali sono interesse giornate di animazioni, dove alcuni giovani dedicano anche il proprio tempo agli altri. “Vedremo – dice il Vescovo Rumeo – in atto la Chiesa che sogniamo per il nostro futuro, che aiuta le famiglie, si prende cura dei ragazzi e fa incontrare il Signore in un tempo favorevole.”

Nel suo messaggio mons. Salvatore Rumeo sottolinea come stare dentro la storia significhi avere a cura di ogni singolo istante della vita dell’uomo, in questo modo si diventa segno concreto del mistero della vita. Uscendo dai luoghi tradizionali, sottolinea il vescovo, si possono incontrare “i giovani nella complessità della loro esistenza, perché è proprio nel quotidiano che i giovani esprimono la propria identità, senza filtri di alcun genere”.

Nelle poche righe rivolte agli animatori mons. Salvatore Rumeo invita ad andare all’essenziale, alla fede, a sentirsi parte viva della comunità. Perché qui cresce e si esprime la capacità di guardare con positività la vita e il mondo, divenendo nelle attività estive compagni di strada di ragazzi più piccoli.

L’animatore deve testimoniare

Inoltre, all’interno del suo messaggio il Vescovo di Noto lancia una riflessione circa il ruolo di un giovane animatore.

“Un animatore -scrive Salvatore Rumeo – che non testimonia e che non fa esperienza viva e profonda di Gesù Cristo, di vita ecclesiale e di disponibilità e capacità di servire il Regno di Dio, non accompagna alla fede e alla speranza. Un animatore si forma non per rispondere ad un bisogno della comunità ma perché risponde ad una vocazione, ad un proprio modo di essere cristiano dentro la comunità cristiana a servizio del Regno di Dio.”

In quest’ottica il presule invita gli animatori a non essere navigatori solitari, ma a vivere la propria disponibilità al servizio educativo all’interno del gruppo, insieme in un grande lavoro di squadra. L’animatore, dunque, non è solo quello che fa baldoria o cacciare, ma vive attivamente un cammino formativo, partecipa alla vita della comunità in cui vive il proprio servizio. L’animatore, secondo mons. Rumeo, è aperto all’accoglienza, alle proposte di confronto e maturazione che la Chiesa offre.

L’animatore sapiente tessitore di relazioni

“Prendetevi cura della vostra vocazione e allenatevi a dire ogni giorno il vostro «si» al servizio. Siate capaci di dialogo e di relazioni attente e significative. Contribuite alla creazione e al rafforzamento di un tessuto sociale ed ecclesiale che permetta ai giovani di sperimentare e vivere la comunione e la condivisione. Non preoccupatevi solamente di dare risposte agli interrogativi dei ragazzi, ma dialogate premurosamente con le famiglie, con la realtà ecclesiale e civile. Siete chiamati a diventare sapienti tessitori e mediatori di relazioni ecclesiali, aiutate i giovani a dialogare con gli adulti e aiutate la comunità a dialogare con i giovani: siate ponti in un tessuto di relazioni” scrive nel cuore del suo messaggio mons. Salvatore Rumeo.

Inoltre, il vescovo si apre agli animatori della Diocesi di Noto raccontando la sua esperienza sacerdotale a Caltanissetta. “Negli occhi, nel cuore e nella mente porto immagini di vita che mi hanno sostenuto nel ministero sacerdotale. Ho sempre affidato al Buon Gesù la vita dei ragazzi e dei giovani, i loro sogni e le loro sconfitte. Come anche i miei fallimenti. Non mi sono mai tirato indietro e, insieme a tanti animatori, ho costruito qualcosa di importante per la crescita e per la vita dei ragazzi e dei giovani. Fiorisce la vita della comunità quando gli spazi di una parrocchia raccontano il sorriso o le lacrime dei nostri ragazzi, quando ci si confronta e si va alla ricerca di qualche via per raggiungere la pace e la comunione” commenta ancora mons. Rumeo.

L’estate un occasione per vivere insieme in allegria

Il messaggio si conclude con un augurio affinché l’estate sia un’occasione straordinaria per vivere insieme, scoprendo ogni giorno la bellezza della comunione. Il vescovo chiudendo esprime la gratitudine agli animatori per l’impegno e la passione educativa, ma non dimentica i genitori e i bambini destinari delle attività .

Infine “a voi sacerdoti e a tutti gli adulti – laici, religiosi e religiose – che si dedicano con amore alle nuove generazioni, il mio grazie e il mio sostegno. Il vostro Vescovo vi saluta tutti e vi augura un’estate buona e gioiosa” conclude il Vescovo.

Published by
Pierpaolo Galota