Mancano poche ore all’avvio dell’Esame di Maturità 2024, domani infatti 2.548 studenti iblei siederanno per l’ultima volta tra i banchi di scuola per svolgere la prima prova d’Italiano.
Sono ore di fibrillazioni, di tensione, di ansia, per altri di spensieratezza, tutti pronti all’ultimo ripasso. Anche se quello che è fatto è fatto, perché domani è il giorno della prima ora, il giorno dell’inizio di un esame atteso 5 anni, ma che negli ultimi mesi si è fatto sempre più presente.
Negli ultimi giorni in tanti stanno scrivendo messaggi o dedicando qualche post augurale ai maturandi, prossimi a vivere una delle più belle avventure della loro carriera scolastica.
Anche l’ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Noto ha voluto scrivere qualche riga ai giovani della loro diocesi.
“A Carla e a Rachele, e a tutte le loro compagne e compagni di classe. A tutti voi, che fate parte delle quinte di tutti gli Istituti Superiori: tecnici: nautici, alberghieri, agrari etc… e licei: scientifici, classici, artistici, musicali, etc… A voi che avete fatto parte di queste splendide classi, in questi 5 anni trascorsi insieme” si apre così la lettera firmata dal Vescovo, Mons. Salvatore Rumeo, Nicoletta, Umberto, don Andrea, don Peppe e la nutrita equipe diocesana.
“A voi, che siete stati seduti accanto al vostro compagno/ a, sui banchi delle aule di istituti antichi e moderni, che hanno custodito altri giovani come voi e che portano indelebile il loro ricordo: che è il profumo che si propaga quando attraversate i corridoi, quando invadete i cortili e quando vi allenate nelle palestre e nei campi sportivi. Questi stessi giovani seduti sui vostri stessi banchi e che hanno varcato la soglia del vostro istituto, hanno consegnato a voi, arrivati dopo: l’amore per la scuola e per il sapere, l’intelligenza della conoscenza e la curiosità per la bellezza, loro vi hanno accompagnato lungo questi anni. A voi, che avete raccolto questa eredità di responsabilità e che la consegnerete a chi verrà dopo di voi e prenderà il vostro posto”.
Sono trascorsi velocemente i cinque anni di scuola superiore, a 14 anni fa un certo effetto, ci si sente smarriti, forse persi.
“Ma… abitare il luogo che abbiamo scelto di vivere per 5 anni, ci rende pian piano più forti e consapevoli della nostra storia e delle nostre radici, significa custodire giorno per giorno, passo dopo passo, il nostro stare nel mondo in maniera, ogni giorno, sempre più nuova. Allora, diventa affascinante vivere e gustare appieno il sapore della maturità che andrete a conseguire, essa vi da’ il lasciapassare per diventare grandi. E… diventare grandi significa custodire e portare il proprio sogno alla luce del sole e mettercela tutta perché si compia.” scrivono dalla Diocesi di Noto.
“San Giovanni Paolo II diceva: “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro.” È giunto il momento di volare alto, di spiccare il volo, anche con un’ala soltanto, abbracciati tra di voi, uniti sempre, come lo siete stati in questi anni. Mettete in pratica ciò per cui vi siete impegnati, avete studiato con serietà e responsabilità. A voi auguriamo le cose più belle per questa nuova vita che vi accingerete a vivere, vi auguriamo di fare degli splendidi esami di maturità, certi che non sarete soli, ma il Signore ed i vostri santi protettori vi accompagneranno nella buona riuscita di esso. Ed infine grazie ai vostri prof., che vi hanno accompagnato in questi anni, vi hanno tenuto per mano nelle difficoltà, vi hanno sostenuto e vi hanno educato al bello. Ed infine… Grazie ai vostri genitori, custodi di un grande tesoro: VOI.”