Dalle verifiche empiriche sul totale dello stock delle imprese attive giovanili in Italia, studio effettuato dal centro studi di Confcooperative Fondo Sviluppo, purtroppo in Italia si conferma anche nel 2023 il declino dell’imprenditorialità tra i giovani.
L’invecchiamento della popolazione da una parte, e le difficoltà nel ricambio generazionale nelle imprese, dall’altra, rappresentano due elementi di criticità nella crescita e nello sviluppo sostenibile dell’imprenditoria giovanile italiana.
Nel periodo 2015-2023 le imprese attive giovanili sono diminuite in tutte le annualità del periodo in esame. Erano 548mila unità nel 2015 e sono scese a 449 nel 2023, facendo segnare nell’ultimo anno una variazione negativa rispetto al 2015 pari al –18%.
Anche l’analisi sullo stock delle cooperative attive giovanili in Italia nel periodo 2015-2023 conferma il declino dell’imprenditorialità cooperativa tra i giovani. Di fatto, nel 2023 la variazione negativa rispetto al 2015 fa segnare il –59,2%. Il 2023 purtroppo conferma il perdurare dell’“inverno demografico” della cooperazione giovanile.
La Sicilia, con 597 unità, mantiene il primato assoluto per numero di cooperative attive giovanili in Italia. il 42% delle cooperative attive giovanili, infatti, fa riferimento alle regioni del Sud.
Il 23% ha sede legale nelle due Isole maggiori. L’ambito settoriale in Italia che registra il numero più elevato di cooperative attive giovanili è il sociale e sanitario pari al 15,5% del totale delle cooperative attive giovanili in età nel 2023. In termini di incidenza di cooperative attive giovanili rispetto al totale delle cooperative attive nel paese, il settore ricettivo e ristorazione, con il 6,8%, precede quello sociale e sanitario, con il 5,1% e l’istruzione e formazione, sempre con il 5,1%.
In Sicilia, l’ambito settoriale che registra il numero più elevato di cooperative attive giovanili è il sociale con 112 unità, pari al 18,8% del totale delle cooperative attive giovanili in Sicilia nel 2023.
“Questi numeri – commenta il presidente territoriale Confcooperative Ragusa, Luca Campisi – da un lato ci fanno comprendere che qualche motivo di speranza in più nella nostra isola c’è, dall’altro fotografano una situazione niente affatto semplice, in linea, comunque, con quanto sta accadendo, nella nostra provincia così come nell’isola, nel resto d’Italia”.
“Ecco perché – prosegue Campisi – è necessario avviare, da parte nostra, una maggiore azione di sensibilizzazione nei confronti di chi, potenzialmente, può essere stimolato ad attivare esperienza di cooperazione a livello giovanile nei settori più disparati. E’ altresì essenziale conoscere in modo approfondito gli strumenti normativi di riferimento, anche per quanto concerne le possibilità di agevolazioni che potrebbero interessare da vicino le start up”.
” C’è un lavoro tutto in salita da compiere. Ma siamo fiduciosi – ribadisce Campisi – sul fatto che l’attenzione sempre crescente su queste tematiche possa aiutarci a migliorare le performance di cui stiamo parlando. Tra l’altro, ci aiuta la presenza nel territorio, e segnatamente nel capoluogo, della facoltà di Management delle imprese per l’economia sostenibile con cui, come organizzazione di categoria, abbiamo avviato un rapporto di collaborazione che, tra l’altro, si esplicherà nella giornata del 28 giugno con l’interessante appuntamento del Job Relais, a cui anche noi stiamo fornendo la nostra adesione, per fare incontrare la domanda e l’offerta di lavoro con riferimento soprattutto ai giovani studenti. E’ la strada giusta per cercare di creare le auspicate condizioni di crescita”.