L’Italia resta indietro nell’AI. Un ritardo pesante per crescita e produttività. Diciamolo chiaro e senza parole oscure, la crescita non può irrobustirsi senza il volano dell’innovazione.
Ricordo che il costo dell’immobilismo è oggi molto alto a differenza che in passato. Questo nel 2024 è insopportabile.
Detto questo ricorro al grande Soren Kierkeggrd ( 1813- 1855)per rendere ancora più incisiva la mia analisi sull’immobilismo economico e non:
< Ciò che in fondo mi manca è di vedere chiaro in me stesso, di saper “ ciò che io devo fare “ , e non ciò che devo conoscere….>.
E ancora: < Per l’uomo arriva un momento in cui non ha più libertà di scelta, non perché ha scelto, ma perché non lo ha fatto e altri hanno scelto per lui>.
Tutto questo mentre la retorica governativa continua a presentare la nostra situazione economica in grande salute.
Sarebbe bene e più salutare una riflessione più realistica per affrontare un futuro che anche per il nostro Paese si presenta non semplice e pieno di incognite.
Insomma il governo Meloni deve fare scelte rapide e non aspettare che siano altri a decidere comprese gli eventi.
Del resto tutta l’Europa dal 2008 è rimasta inceppata nella trappola della bassa crescita.
Ma questo non deve essere una attenuante per il governo in carica.
L’economia a differenza della politica corre più rapida perché non è fatta di compromessi.
Per quando riguarda il nostro Paese nel consuntivo 2023 e nelle previsioni 2024 appare evidente che il debole aumento del Pil verrebbe sostenuto da una fiacca o scarsa domanda interna +0,8% nel 2023 e+0,7% nell’anno in corso.
Tuttavia è soprattutto l’andamento degli investimenti a preoccupare. Dal 9-10% all’anno del biennio Draghi , siamo ricaduti attorno allo 0,6% del 2023 e diciamo anche del 2024.
Il confronto – fatemelo dire da economista liberale – è pietoso.
Il dato più critico è che nel 2023 si è dovuta osservare una corposa flessione negli investimenti in intelligenza artificiale, con una decisa inversione rispetto ad un trend in crescita dal 2019.
Ed è proprio su questi temi che si concentra il Rapporto Intelligenza Artificiale 2024 di Aspen Institute Italia, presentato qualche giorno fa alla Camera dei Deputati.
Il Rapporto pone in evidenza la necessità di definire a livello europeo modalità regolatorie tali da tutelare i cittadini senza bloccare lo sviluppo tecnologico.
Purtroppo debbo dire che quando si parla di Intelligenza Artificiale prevalgono ansia e timori, anche legittimi, per carità. Ma, se ben gestita e sfruttata, porterà enormi progressi per tutti.
“ Non rimpiazzerà gli umani, ma gli umani che sapranno usarla rimpiazzeranno altri umani”.
L’importante sarà distinguere tra le decisioni prese dalla tecnologia e dall’uomo.
Un esempio per tutte: < a volte si impara a memoria una poesia di Quasimodo non per nozionismo, ma per acquisire una finalità affettiva con quei versi, che entrano nella propria personalità>. E questo le macchine non sono ancora in grado di farlo.
Chiudo prendendo spunto da una considerazione tratta dalla prefazione di Lorenzo Infantino sul bel libro dell’economista Sergio Ricossa “ Maledetti economisti edizioni Rubbettino“: < Spogliati dei loro “ paramenti”, i grandi nomi della teoria economica diventano personaggi che di straordinario hanno solo le loro bizzarrie. Senza volerlo, si può essere ridicoli. Il peggio è quando si diviene ridicoli in conseguenza della volontà di essere eroi>.
Attenzione non vale solo per gli economisti, ma……
S.G.B