Attualità

Le riflessione della ‘Scuola Failla’ di Modica sul mancato utilizzo del Tribunale

“Il recente crollo del soffitto al secondo piano del Tribunale di Ragusa che ha portato alla chiusura di un’intera ala dello stesso impone una seria riflessione sulla sicurezza e la tenuta strutturale del Palazzo di Giustizia di Ragusa”

E’ questo l’incipit della riflessione della Scuola di Formazione Politica e Culturale “Virgilio Failla” di Modica che in seguito al crollo avvenuto al Tribunale di Ragusa ripropone anche l’excursus che ha portato alla chiusura del Tribunale di Modica.  

Già prima del 2013 l’edificio di via Natalelli risultava datato e non privo di criticità. Negli anni si è tentato di rimediare ma le carenze rimanevano a livello strutturale, di adeguatezza, di barriere architettoniche, di spazi. 

Con il decreto legislativo 155/2012 che ha dato attuazione alla Legge 148/2011 e ha sancito la soppressione del c.d. Tribunali minori la situazione si è ulteriormente aggravata. Questo perché si è dovuto inglobare il Tribunale di Modica e la sezione distaccata di Vittoria, con carichi di lavoro notevoli.

Le ripercussioni sono state in questi anni non solamente sulla struttura – anche a volerla ulteriornente ampliare, dopo che il Giudice di Pace, gli Ufficiali Giudiziari, la Polizia giudiziaria e parte dell’Archivio erano già posti in altre sedi, con la dislocazione di uffici di cancelleria e di aule di udienza approntate presso l’ex Palazzo Ina a piazza San Giovanni, anche lì sede di crolli continui – ma anche e soprattutto a livello di tempi e di costi della Giustizia, effetti che sono ricaduti sui cittadini.

Da anni si chiede la possibilità di utilizzare la struttura inaugurata nel 2004, sede del Tribunale di Modica. Nessuna risposta da parte delle Istituzioni a tutti i livelli.  L’intera classe politica si è mostrata fortemente miope in questi anni, divisa tra campanilismi e silenzi.

La Scuola di Formazione Politica e Culturale “Virgilio Failla” di Modica ritiene che non sia giusto far ricadere sui cittadini di tutta la circoscrizione tali criticità e disfunzioni in termini di sicurezza, di aumento di costi e di tempi della Giustizia.

A tal fine propone di rimettere il cittadino al centro della discussione e di trovare soluzioni celeri ed economiche “lo spirito della legge era dato dalla Spending review che però è stato ampiamente disatteso – prima tra tutti l’utilizzo del Palazzo di Giustizia di Modica che dal 2013 è incomprensibilmente sprecato e privo di qualsiasi tipo di utilizzo”

Intanto mentre tutto questo accade Fratelli d’Italia va avanti con il progetto della Cittadella Giudiziaria con tanto di sopralluogo a Palazzo Tumino con l’assessore regionale Alessandro Aricò, il senatore Salvo Sallemi, il deputato Giorgio Assenza, il sindaco di Ragusa Peppe Cassì, il consigliere comunale Rocco Bitetti e il coordinatore cittadino di FDI Luca Poidomani.

Già nel corso della visita nel capoluogo del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro-dichiara il senatore Salvo Sallemi- avevo sollecitato il tema che era stato anche oggetto di confronto istituzionale: Palazzo Tumino può divenire una Cittadella confortevole per tutti gli operatori della Giustizia e può rivitalizzare una zona importante di Ragusa.

Così si sta procedendo per comprendere come il Ministero della Giustizia, che ha significativamente posto la sua attenzione sull’opera, possa contribuire in termini finanziari per la sua realizzazione e come gli altri enti coinvolti, come Regione e Comune, possano contribuire.

Con un unico immobile dotato di tutte le funzioni necessari terminerebbe il “pellegrinaggio” da una sede all’altra e si accentrerebbero in un unico stabile molte funzioni. 

Leggendo questo comunicato del senatore Sallemi lo abbiamo contattato chiedendogli perché invece di realizzare la cittadella della Giustizia a Palazzo Tumino non si procedesse con il recupero del Tribunale di Modica. Magari il sottosegretario alla Giustizia, Dalmastro avrebbe potuto fare un sopralluogo anche a Modica per rendersi conto di come la struttura che gli viene proposta di realizzare con fondi pubblici in realtà già esiste e a pochi passi fra l’altro.

Il senatore ci ha risposto anche piuttosto stizzito che le due questioni non solo non sono collegate ma che mettere i due argomenti insieme sarebbe stato anche inopportuno visto che per il Tribunale di Modica si sta seguendo un altro iter ovvero quello dell’accorpamento con Noto (un contentino?) che però non è di sua competenza perché spetta alla Regione decidere.

A nostro avviso però non crediamo che le due questioni non sia legate e la motivazione è semplice. Perché realizzare una nuova struttura quando ne esiste una con tutti i requisiti del caso? Come fa questa scelta a soddisfare i requisiti della spending review a seguito della quale era stata chiusa la struttura modicana? Visto che fra l’altro a quello stesso ministero che ha chiuso il Tribunale di Modica per risparmiare viene chiesto di finanziare una nuova struttura. Insomma un paradosso!

Tutte le spiegazioni sono buone, ma la verità è solo una: dietro questa decisione c’è la dimostrazione di come la nostra classe politica faccia gli interessi solo di una parte del territorio e soprattutto di come a tutti i livelli Modica sia rappresentata da persone che, forse, stringi stringi, non hanno davvero a cuore le questioni cruciali come la giustizia e la sanità, giusto per fare qualche esempio. 

Published by
Mariacarmela Torchi