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Dopo l’accoglienza a Comiso un lavoro per il profugo siriano

Un’impresa di Comiso in prima linea nel progetto di accoglienza della famiglia Tamer, una famiglia siriana arrivata in Italia dieci mesi fa attraverso “Operazione Colomba” e i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di sant’Egidio ha dato lavoro a un profugo siriano.

A Comiso, la famiglia Tamer (un nucleo con due bimbi di 11 ed 1 anno) è stata accolta e sostenuta da un gruppo di famiglie della parrocchia di Santa Maria delle Stelle Poi, per Khaled Tamer, che per nove lunghi anni è stato detenuto in Siria, si è aperta la possibilità di un lavoro.

L’ azienda agricola, gestita da Vincenzo Turtula, lo ha accolto tra i suoi dipendenti. Oggi Khaled Tamer si occupa della raccolta dei fiori. Ha ottenuto un contratto e già da alcuni mesi può contribuire, anche con altre risorse provenienti da singoli ed organizzazioni, a provvedere al sostentamento della sua famiglia. Un mese fa, il 6 luglio, è arrivato a Comiso anche il fratello, Mohamad, con la moglie Fatima e i tre figli di 7, 6 e 4 e anni. Ora, appena espletate le pratiche per i permessi di soggiorno, anche Mohamad potrà cercare e trovare un lavoro.
    Per ora, le due famiglie vivono insieme in una piccola casa a due piani a Comiso.
    Il Comitato che si è costituito a Comiso per gestire l’accoglienza delle due famiglie Tamer, ha voluto ringraziare l’imprenditore comisano per la collaborazione al progetto e per aver dato a Khaled Tamer la possibilità di un lavoro. Le famiglie del comitato e il parroco di santa Maria delle Stelle hanno consegnato a Vincenzo Turtula una targa di riconoscimento per il suo gesto. Erano presenti il parroco don Innocenzo Mascali e Ivan Caradonna, uno dei volontari impegnati in prima linea nel progetto di accoglienza.

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Redazione