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La donna italiana più bella è la nostra Carta Costituzionale, la riflessione di Anna Caschetto

E’ bella, anzi la più bella, è donna, ma non è una miss, bensì la nostra Carta Costituzionale. E’ quanto sostenuto e supportato con argomenti più che validi dal noto giornalista ed autore televisivo Luca Sommi.

Riflessione ampiamente supportata sia nel suo libro “la più bella. Perché difendere la Costituzione”, con prefazione di Michele Ainis, sia nel brillante monologo tenuto il 29 pomeriggio al PataPata di Sampieri.

L’evento è stato il secondo appuntamento della sezione “Cogitare” dell’estate culturale della ridente frazione marinara del Comune di Scicli, organizzata dal giornalista Marco Sammito.

Sommi, anche docente di Linguaggi del giornalismo all’Università di Parma e di letteratura alla Scuola Holden di Torino, ha evidenziato il contributo apportato dalle donne, per la prima volta al voto, sia nella scelta della forma repubblicana dello Stato sia nella stesura della Carta Costituzionale.

Dal primo gennaio del 1948 gli italiani, ha precisato, si trasformarono da sudditi in cittadini, essendo stato il fascismo, definito l’Errore per antonomasia, un regime che aveva represso totalmente ogni forma di libertà.

Nella Costituzione repubblicana, invece, vengono riconosciuti i diritti di ciascun individuo.

Citato e approfondito l’articolo 3, che sancisce l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”

Interessante il ricorso ai classici come a quegli autori che sanno cogliere l’archetipo ed essere quindi sempre attuali; citati Pericle, Dante e Tolstoj con il suo epilogo contro i conflitti, che chiude il romanzo Guerra e Pace.

Vari e puntuali i richiami alle politiche recenti e attuali, alcune osservanti lo spirito della Carta, tesa a far raggiungere una situazione di effettiva uguaglianza, altre risultanti mirate a stravolgerlo: dimostrato ad esempio come la riforma del Titolo V abbia permesso lo scivolamento verso la legge sull’autonomia differenziata.

Insomma la Costituzione è la Norma Dispositiva per eccellenza ai cui principi deve attenersi la pratica politica.

Amare infine le considerazioni sullo stato di salute della nostra democrazia che l’autore sostiene essere non sana, considerati l’alta evasione fiscale e il notevole tasso di astensionismo elettorale.

Il pubblico era numeroso, gli applausi frequentissimi, il monologo quasi una lectio: ne siamo usciti più ricchi e motivati. Grazie Luca. Grazie Marco.

Anna Caschetto

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Redazione