“Cosa sta succedendo nella società Gesco, società interamente partecipata dal Comune, che ha avuto affidati i servizi e trasferito il personale della Spm?”A chiederselo Vito D’Antona di Sinistra Italiana. E il consigliere Spadaro presenta una interrogazione.
“Sembra che in questi giorni-spiega D’Antona- sia stato affidato un incarico esterno per una collaborazione attinente le attività della società. Se ciò dovesse corrispondere al vero, chiediamo che la decisione venga revocata, poiché riteniamo, in primo luogo, che tali attività si trovano già in capo all’amministratore della società; in secondo luogo, ricordiamo che il Comune si trova a dovere ottemperare alla rigide prescrizioni del piano di riequilibrio, come approvato dalla Corte dei Conti, che impone un percorso di contenimento della spesa anche per le partecipate ed, infine, in quanto società a totale partecipazione pubblica, ha l’obbligo di prevedere, per l’affidamento di eventuali incarichi solide motivazioni ed una rigorosa procedura di selezione ad evidenza pubblica. Sarebbe, inoltre, grave-aggiunge D’Antona- che si possa pensare ad ulteriori spese per personale quando i dipendenti vantano ancora un credito dovuto a dieci mensilità non ancora pagate. Spetta all’Amministrazione Comunale-conclude D’Antona- in forza del fatto che in quanto il Comune è unico socio, al fine di garantire la trasparenza degli atti, fornire le dovute risposte”
Sulla questione il consigliere Comunale del Pd Giovanni Spadaro ha presentato una interrogazione per conoscere se risulta vera la notizia di questo incarico di consulenza e/o collaborazione; quale iter amministrativo è stato eseguito per il conferimento di detto incarico, quali le ragioni che ne stanno a fondamento, i titoli di idoneità posseduti dall’incaricato e le norme applicate; quale compenso è stato riconosciuto a questo nuovo consulente; a quanto ammonta il compenso per l’amministratore della GESCO e in quale determina dell’Amministrazione viene stabilito l’importo di detto compenso.
Spadaro mette in evidenza come sia “a dir poco paradossale che una nuova società che ha assorbito i lavoratori che non percepiscono circa 11 mensilità, oltre gli oneri accessori, ritenga opportuno dare un incarico a titolo oneroso ad una persona esterna ancor prima di aver sanato le pendenze retributive” E conclude invitando il Sindaco “per il rispetto dei lavoratori che ancora attendono il pagamento delle loro retribuzioni e per non incorrere in un danno erariale nei confronti del Comune, di procedere all’immediata revoca dell’incarico.”
Sulla questione interviene anche il segretario del Pd di Modica, l’avv. Salvatore Poidomani, il quale in una nota giunta alle redazioni scrive, testualmente: “Ai tempi della SPM decideva tutto Abbate e l’amministratore del tempo doveva obbedire. Ora nella nuova società, la GESCO, decide tutto Abbate e il nuovo amministratore deve adeguarsi”.
“Il sopruso, sostiene Poidomani, è dato dal fatto che, nonostante le reiterate e pubbliche richieste, il nuovo amministratore si rifiuta di dichiarare a quanto ammonta il suo compenso. Cosa che ci farebbe piacere sapere”.
Lo spreco: “qualche giorno addietro l’amministratore, nonostante la delicata situazione finanziaria della società, ha aumentato i costi della gestione nominando un coordinatore per svolgere un lavoro inutile che invece dovrebbe fare lui. Anche del compenso al nuovo dipendente non si sa nulla”.
Infine, l’abuso. “Pare che il soggetto incaricato del lavoro inutile sia “vicino” ad Abbate (ma è una coincidenza) e che sia stato scelto arbitrariamente senza seguire l’iter amministrativo.
“Insomma, Abbate continua a decidere, Monisteri e Viola lasciano fare”. “Qualcuno, prosegue Poidomani, afferma che i due, sindaca e assessore, oltre al potere abbiano perso la capacità di indignarsi: il sentimento che ci fa reagire davanti alle ingiustizie e all’illegalità. Altri scommettono che da qui alla fine della sindacatura lo ritroveranno. Ce lo auguriamo. Solo così potranno salvare la loro faccia e l’immagine della città”.